giovedì 12 dicembre 2024

La scomparsa di Mario Manco

Sul manifesto che ne annuncia la morte, 12 dicembre 2024, è scritto che Mario Manco di anni 70 “si è spento serenamente come visse”. Una frase che vale per tutti e per nessuno. Una frase “fatta”, che obbliga a dire di Mario Manco qualche verità, per il suo onore e per la sua storia. Egli fu vittima di un’ingiustizia politico-giudiziaria che gli compromise la condizione professionale, economica e forse anche fisica. Questo nulla toglie a quella serenità che egli aveva raggiunto negli ultimi tempi, anzi la rende più sincera. Tornato dall’ospedale, quando di lui non c’era più nulla, m’incontrò due-tre volte, sempre con lo stesso sguardo volto al sorriso e al piacere di vedermi e di salutarmi con un cenno, dando prova di sorprendente compostezza interiore. Altro non era possibile. La malattia gli aveva tolto l’uso della parola. Mario Manco è stato un protagonista a Taurisano, non solo perché ha ricoperto la carica di sindaco dal 1998 al 2000, ma per il suo lungo e tenace impegno pubblico, onorando il suo compito di oppositore di minoranza con puntualità e correttezza. È stato uno dei più informati consiglieri comunali per diverse consigliature, autore di iniziative politico-amministrative, mai domo e sempre pronto a dare battaglia fino all’ultimo, quando ormai, non disponendo più della voce, usava i social. La sua storia pubblica inizia tra gli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso. Ci fu, all’epoca, un gruppo di poco più che trentenni, fra cui Mario Manco, che cercarono di entrare insieme nella Democrazia Cristiana allo scopo di portare un minimo di rinnovamento in quello che da sempre era il partito del potere. Non andò bene, ma non per questo quei giovani smisero di pensare ad un impegno propositivo per cambiare le cose, come spesso si dice anche in politica. L’occasione buona fu loro offerta dalla discesa in campo di Silvio Berlusconi nel 1994 e la nascita di Forza Italia. Gli stessi diedero vita a Taurisano a questo partito. Di lì a poco, la scadenza delle Amministrative del 1994 mise insieme il nuovo partito e il vecchio Movimento Sociale – Destra Nazionale. A guidare la lista fu Raffaele Stasi del MSI. Non andò bene, ma l’alleanza resse e si ripropose quattro anni dopo, nel 1998, questa volta con candidato sindaco Mario Manco. Fu il suo successo personale e politico. La sua lista e poi la sua giunta si ponevano in discontinuità con le precedenti classi politiche del paese. Ma forse il richiamo del vecchio a volte prevale sulla speranza del nuovo, mettiamola così. Il compito di tenere insieme le varie componenti politiche e i vari rappresentanti incominciò a diventare arduo per una serie di dimissioni e di allontanamenti dopo solo pochi giorni dall’insediamento. Le successive elezioni provinciali, nel 1999, aumentarono l’agonismo di parte e videro scendere in campo ben sei candidati, due erano del Polo, la nuova coalizione che aveva vinto le elezioni. Fu l’inizio della fine dell’esperienza di Mario Manco a sindaco di Taurisano. Invano cercò di costituire una nuova giunta. Dovette lasciare. Quei due anni videro l’Amministrazione impegnata in alcune attività culturali e ambientali. Ci furono due convegni importanti su Giulio Cesare Vanini e su Antonio Corsano; furono ripubblicate alcune opere di Corsano non più facilmente reperibili, ben sei. Si chiuse definitivamente il contenzioso dell’asilo Lopez y Royo. La questione ambientale consisteva nello smaltire i liquami provenienti dalle fosse nere delle varie abitazioni del paese. All’epoca non c’erano ancora né il depuratore né la rete fognante. Le autobotti sversavano nelle campagne, i privati di notte nella rete pubblica, il paese rischiava di ritrovarsi con le vie piene di liquami con tutte le conseguenze del caso. Il Sindaco, di fronte all’emergenza liquami, trovò un accordo con un privato, che gli mise a disposizione una vasta area da dover poi, passata l’emergenza, bonificare. Così del resto si era comportata la precedente amministrazione. Ma la Guardia di Finanza chiuse la discarica perché non in regola e denunciò il Sindaco, poi condannato dalla magistratura. Iniziarono di lì i guai giudiziari di Mario Manco. Gli ultimi anni li ha trascorsi col forte desiderio di raccontare tutta la sua verità e di pubblicarla perché i suoi concittadini sapessero come andarono le cose, a partire dalla caduta della sua giunta appena due anni dall’insediamento, fino all’emergenza ambientale. Non ha fatto in tempo. Ma il paese sa, ricorda e non può che rivolgergli un ringraziamento per l’impegno pubblico profuso e un pensiero di pace.