sabato 15 marzo 2025
Casa Vanini, Sala "Nowicki"
Succede a Taurisano. Sembra un’ostinazione (dal latino obstinare = stare contro, resistere). Si continua ad omettere che a Casa Vanini le riunioni e gli eventi si svolgono nella Sala “Nowicki”. Non mi pare che le tipografie si paghino tanto a parola, sarebbe comprensibile ridurre il testo all’essenziale per risparmio. E, allora, perché? Forse è inopportuno chiedere la ragione delle cose. Chi vede, vede; e chi non vede, non vede! Potremmo metterla così, e amen. Ma noi non siamo meno ostinati.
Alcuni anni fa posi lo stesso problema suggerendo agli addetti comunali alla concessione della sala di pretendere che venisse specificato il luogo, all’interno di Casa Vanini, dove si sarebbe svolta la manifestazione. Niente! Tutti si limitano a dire Casa Vanini.
Ma è una questione così importante? Non sembra superfluo star lì a specificare quando tutti sanno dove è Casa Vanini e la sala in cui si svolgono gli eventi? A volte, si dirà, si vuol proprio fare gli spaccacapelli per niente. Non siamo d’accordo. Allo stesso modo si potrebbe dire Biblioteca Comunale e omettere Antonio Corsano; Scuola Media e omettere Don Tonino Bello. E così per tanti altri edifici pubblici e privati. Le intitolazioni, per le quali c’è una legge ben precisa dello Stato, si fanno per essere rispettate, per essere onorate. Diventano occasione per programmare tutta una cerimonia, con tanto di relatori che ricordano il personaggio intitolatario e la sua importanza.
Andrzej Nowicki è stato un arricchimento per Taurisano e la sua cultura. Ovvio che qui non si parla di olio, di vino o di grano, si parla di cultura, che come ognun sa non si mangia e non fa mangiare: “litterae non dant panem”. Quando la generazione che lo ha conosciuto e con lui ha collaborato si estinguerà per dato naturale nessuno più saprà chi è stato questo “Carneade” dal nome e cognome così strani e magari si chiederà: non c’era nessun altro?
Le intitolazioni hanno un senso. L’intitolazione della sala al Filosofo polacco, che peraltro è cittadino onorario di Taurisano, fu voluta dall’Amministrazione di Lucio Di Seclì, Assessore alla Cultura Claudio Scordella su suggerimento del sottoscritto. Andrzej Nowicki è una delle personalità più importanti nel panorama culturale cittadino. I suoi studi su Vanini hanno fatto conoscere Taurisano in tutto il mondo, hanno messo le ali perfino a studiosi che mal si trascinavano carponi e che dovrebbero essere riconoscenti in persona e in paese.
Questo accanimento ad ignorarlo non è da “cristiani”. Non trova giustificazione alcuna se non nella sciatteria tipica di questa epoca di analfabeti pervicaci, che si ostinano a rifiutare i benefici della cultura come dei malati che rifiutano i farmaci. Salvo che col loro rifiuto non vogliano esprimere tacitamente la loro avversione all’ex sindaco Lucio Di Seclì, all’ex assessore Claudio Scordella e al niente affatto ex che è il sottoscritto. Non è peregrino pensarlo. Taurisano è un paese straordinario nella sua mostruosa e inconfessata perfidia.
E siccome tutto si tiene, a pensarci, la questione va oltre la citazione del nome “Nowicki”, ma a tutta una serie di volute negligenze. Non si capisce perché non si provvede a mettere nella sala un ritratto di Nowicki, in modo che ognuno sappia che è esistito un signore che tanto ha dato a Taurisano in termini di prestigio senza essere di Taurisano. Non si capisce perché non si fa conoscere in cornice la motivazione della cittadinanza onoraria a Nowicki dettata da Antonio Corsano, altro insigne cittadino di Taurisano.
Ecco, in poche righe, abbiamo citato tante persone e tanti fatti. La cultura è questa, signori. Chi non la considera non fa né peccato né reato, non va a letto a digiuno; fa qualcosa di peggio: non fa niente. Buon per lui che non lo sa.
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