Da “Presenza Taurisanese” – Novembre-Dicembre 2012
Politica a Taurisano
E’ importante parlarne,
nonostante tutto
Parlare di politica diventa a
Taurisano, come in ogni altra parte d’Italia, sempre più difficile. Ormai è
tempo di urlatori, impropriamente chiamati populisti, forse per esorcizzare i
fantasmi di un più o meno passato prossimo. Ma a Taurisano la situazione è
davvero paradossale.
Nel centrosinistra, uscito
vincitore dalle Amministrative del 2011, che governa perciò il paese, si vive
una situazione kafkiana. Già fin dall’esordio la Giunta si presentò divisa,
neppure omogenea sulla posizione di centrosinistra, dato che l’Assessore Luana
Calogero tenne a dire che lei si sentiva del centrodestra. Una volta sarebbe
bastato a dire: signora, allora si accomodi fuori. Lo stesso Sindaco, non si
capisce ancora da quale cilindro era uscito, dato che, per sua stessa
ammissione, non aveva niente a che fare col Pd, che pure lo aveva candidato,
non intese scegliere gli assessori d’accordo con gli altri della lista,
arroccandosi nella legge che dice che la scelta degli assessori, appunto,
spetta al sindaco. E, come se non bastasse, egli usò espressioni nei confronti
di alcuni consiglieri delle precedenti giunte di centrosinistra non proprio
amichevoli. Insomma la nuova Giunta si è proposta fin dall’inizio in discontinuità
più che politica – ma pure politica! – di comportamenti riconducibili
formalmente al galateo politico. Ora il gruppo si è ulteriormente disgregato
con la fuoriuscita di Antonio Ciullo, mentre – si dice – altri avrebbero
firmato una lettera per non si sa bene che cosa. Vero o non vero, una riserva
di attendibilità in politica è d’obbligo. Sta di fatto che c’è una Giunta che
amministra senza una precisa e concordata diritta via. Ma, come accade per
tutti i sindaci, per un dato fisiologico, evidentemente, anche Di Seclì ha
scelto il suo bastone d’appoggio, che è, ormai lo si è visto, la consulta
giovanile, la Pro
loco, la Protezione
civile. Nessuna sorpresa, se si considera che lui viene da esperienze
parrocchiali e di volontariato. Durerà? A Taurisano può pure accadere. In altre
realtà, anche al Sindaco, il gruppo dirigente politico avrebbe già detto da un
pezzo: signore, scenda, la corsa è finita.
Quanto al centrodestra, la
situazione è ancor più grave. Autoesclusosi dalle ultime elezioni amministrative,
a tutt’oggi non è riuscito a riorganizzarsi in un modo qualsiasi. Alcuni
rappresentanti del PdL, almeno quelli riconducibili alla componente di Forza
Italia, sono rimasti scottati da quanto è accaduto nel 2011, quando, dopo aver
lavorato per cinque anni per un progetto con un gruppo piuttosto affiatato di
persone da proporre all’elettorato, si videro nelle ultime quarantott’ore precedenti la scadenza della presentazione
della lista imporre un progetto diverso. Ciò che provocò sconcerto, malumore e
comportamenti autolesionistici, su cui probabilmente non si finirà mai di
parlare. Sta di fatto, che, ragioni o torti a parte, oggi di riorganizzarsi con
un PdL, che è in discussione di sopravvivenza perfino in campo nazionale, non
ne vogliono sapere. Piuttosto – dicono – facciamo un’associazione
politico-culturale, in modo da garantirci quell’autonomia di scelte che in
passato non abbiamo avuto. Sì, ma quando si muovono per dare all’elettorato un
punto di riferimento?
Decisamente più positiva è la
condizione delle sinistre riunite: Rifondazione, Sel e Psi, che per l’assenza
dalla competizione del centrodestra, hanno avuto nel 2011 un exploit elettorale notevole nella lista
comune “Taurisano rinasce”, portando in Consiglio comunale cinque consiglieri.
E’ un’occasione che difficilmente si ripeterà. Essi, però, non costituiscono
un’azione politica organica e omogenea, salvo che per la questione di Piazza
Castello, dove son riusciti a creare opinione. Per il resto interventi
episodici, anche puntuali e importanti.
Al momento la geografia politica
nel paese e nel consiglio comunale è confusa. Si dovrebbe tornare al confronto,
che in genere aiuta a chiarire le posizioni e a suggerire comportamenti. (Gigi Montonato)
Pd – Primarie a Taurisano
Modesta l’affluenza: 324 votanti
134 Bersani – 61 Renzi – 127
Vendola – 2 Puppato – 0 Tabacci
E’ davvero difficile per i
dirigenti locali di qualsiasi partito sollecitare, in questo momento storico,
interesse e partecipazione alla vita politica attiva. Non solo alla base dei
semplici simpatizzanti, ma anche agli stessi iscritti o, come si diceva una
volta, ai “tesserati”.
I motivi per un disimpegno sono
davvero tanti e, se in qualche momento ci piacerebbe dimenticarli, ci pensano
le notizie dei telegiornali a ricordarcelo, vista la lunga serie di
scandali che, in un modo o nell’altro, stanno interessando – con responsabilità
diverse – praticamente quasi tutti i partiti.
L’uso improprio ed illegittimo
delle risorse derivanti dal finanziamento pubblico dei partiti che, val la pena
di ricordarlo, un referendum popolare aveva qualche anno fa abrogato, insieme
alla gestione, diciamo “personale e personalistica” del denaro assegnato ai
vari gruppi consiliari a diversi livelli, sta portando l’opinione
pubblica a generalizzare il proprio giudizio – negativo ogni giorno di
più – sull’attuale classe politica, indipendentemente dal livello
territoriale, nazionale, regionale o locale.
Nonostante questo clima, chi
ha a cuore le sorti delle istituzioni, ormai ovunque
agonizzanti, non può certo permettersi di abbandonarle a questa
lenta sconfitta ed è per questo che l’appuntamento elettorale della
prossima primavera può diventare (sempre se ci sarà messa a disposizione una
nuova e più seria legge elettorale) una cartina al tornasole non solo
delle aspettative della popolazione, ma costituirà anche un
tentativo, forse l’ultimo, per ridare vigore alla democrazia (nel senso di
governo del popolo) del nostro paese e tornare a riconoscere il primato
della politica che, dopo 18 mesi di governo tecnico e dopo la
sfiducia rimediata da tante personalità, non gode certo di buona
salute.
Molto prima dell’altro
schieramento, il Centro Sinistra ha individuato nelle primarie una ulteriore
forma di partecipazione del cittadino, protagonista così della scelta del
leader che deve guidare la coalizione.
A Taurisano, il Partito
Democratico insieme al Partito Socialista e SEL, con cui -
in vista delle elezioni politiche - è stato sottoscritto l’accordo ITALIA
BENE COMUNE, stanno cercando di riavviare un rapporto costruttivo con il
proprio elettorato ed hanno aperto una sede, in corso Umberto I° al civico
160, per presentare il manifesto politico dei valori della coalizione e
per consegnare – nei giorni di venerdì, sabato e domenica –
il certificato elettorale a chi vorrà partecipare da protagonista alle
primarie del prossimo 25 novembre.
Come previsto dal regolamento
nazionale, viene chiesto un contributo alle spese organizzative di due euro. In
virtù delle considerazioni di cui sopra, averlo raddoppiato rispetto a
precedenti analoghe circostanze, è un’altra occasione sciupata. (Claudio Leuzzi)
Calcio, addio, a Taurisano
Scomparso, dopo ottant’anni,
dalle cronache sportive
Più che la mancanza di soldi poté
l’indifferenza
Per la prima volta, dopo
ottant’anni, Taurisano non è presente nei campionati di calcio di nessuna
categoria. Un evento che va ben oltre la crisi finanziaria che ha colpito
aziende e singole persone. Dopo il ritiro di due anni fa del “Taurisano
Calcio”, che pure aveva raggiunto negli ultimi anni in Campionato e in Coppa
Italia traguardi importanti, quest’anno c’è stato il ritiro dal Campionato di
Seconda categoria della squadra di Daniele Sabato e Piero Orlando. Si registra purtroppo una caduta verticale di
interesse e di sensibilità civica da parte in
primis della pubblica amministrazione, che non ha saputo garantire un
minimo di sostegno a chi da anni, con spirito di sacrificio, stava mantenendo
accesa la fiamma dello sport a Taurisano. Piero Orlando aveva saputo prendere i
ragazzi e portarli dalla terza alla seconda categoria e quest’anno avrebbe
potuto anche ottenere il ripescaggio nella prima dopo il bel campionato
dell’anno scorso. Un calcio, quello del duo Sabato-Orlando, assolutamente privo
di qualsiasi aspetto venale, di pura passione agonistica. Più che per mancanza
di soldi – si trattava di coprire le spese dello stadio comunale – si è
trattato di mancanza di volontà di sostenere
la società e la squadra in un momento difficile.
Novità al salumificio Scarlino
Si separano i due fratelli:
Attilio è amministratore unico,
Antonio è uscito dall’azienda e
ha dato inizio ad una sua attività commerciale
Ora Attilio Scarlino, col suo 60
% di quote azionarie, dopo aver rilevato quelle del fratello Antonio, è
l’Amministratore unico dell’azienda ereditata dal padre Tommaso, la “Scarlino
Würstel”. Il restante 40 % è nelle mani in parti uguali delle sorelle. Antonio
è uscito dall’azienda ed ha intrapreso una sua attività commerciale nel settore
alimentare, per ora formaggi e salumi, in seguito ogni altro prodotto.
Disparità di vedute sulle
strategie industriali alla base della separazione, ma anche necessità di
ristrutturare e rilanciare l’azienda in presenza della crisi finanziaria e dei
consumi che ha investito tutta l’Europa. La “Scarlino Würstel” resta solida in
tutta la sua potenzialità produttiva e commerciale (ultimo fatturato 27 milioni
di Euro).
Da parte sua Antonio, che in
tutti questi anni ha curato la proiezione esterna dell’azienda, grazie anche
alle cariche da lui ricoperte nelle istituzioni del settore e all’esperienza
maturata – è tuttora vicepresidente di Confindustria di Lecce e presidente dei
giovani imprenditori – ha ricominciato partendo dai locali della vecchia
fabbrica del padre, da dove si era partiti circa quarant’anni fa.
Gravissimo atto d’intolleranza
tra tifosi
Presa a sassate la sede
dell’Inter Club dopo la partita Juventus-Inter
Un episodio inaudito di
gravissima intolleranza si è verificato al termine della partita
Juventus-Inter, giocata la sera di sabato, 3 novembre, e vinta dall’Inter per
tre a uno. Alcuni giovanissimi tifosi juventini hanno scagliato delle pietre
alla sede dell’Inter Club posta al primo piano all’angolo Corso Umberto I-Via
Crispi. Una, attraverso la finestra, ha colpito il televisore appeso alla
parete di fronte danneggiandolo. Un gesto che non trova giustificazione alcuna
e che inserirlo tra gli sfottò e le ingiurie scambiati coi tifosi del Club
Juventus, posto a meno di cinquanta metri da quello interista, significa
volerlo inopportunamente minimizzarlo. Le pietre, lanciate verso la finestra,
potevano colpire chiunque nell’affollata saletta dove si era appena conclusa la
partita. Se non è accaduto niente di più grave è stata una vera fortuna. Bene
hanno fatto comunque i dirigenti dei due club a circoscrivere il fattaccio, in
considerazione anche dell’età dei ragazzi. Il gesto di distensione dovrebbe
calmare gli animi e svelenire il tifo. Farebbero meglio comunque dirigenti e
tifosi più anziani a vigilare di più sui tifosi più giovani e a non esasperare
la rivalità con dichiarazioni a volte fin troppo disinvolte e irresponsabili.
Ancora cani ammazzati
Rolly e Lilli avvelenati. Sdegno
e rabbia dei padroni
Nell’aprile scorso furono
ammazzati tre cani che avevano eletto la Chiesa Madre , Corso Umberto e
Piazza Castello per loro residenza. Furono trovati stecchiti per avvelenamento
la mattina del 20 aprile dagli operatori ecologici. Il 17 settembre scorso due
cagnolini, Rolly e Lilli, di proprietà della famiglia De Marco, alla periferia
di Taurisano, sono stati trovati agonizzanti per avvelenamento. Addolorati e
sdegnati per tanta malvagità i proprietari, che non sanno spiegarsi la ragione
del crudele gesto.
Non si può tuttavia non rimarcare il problema dei cani randagi nel
duplice risvolto dopo gli episodi di avvelenamento. Per un verso di cani in
giro se ne vedono di meno, per un altro non si può non condannare le maniere
spicce e incivili di chi, infastidito dalla loro presenza, si fa giustizia da
sé avvelenandoli.