martedì 27 novembre 2012

Cose di Taurisano


Da “Presenza Taurisanese” – Novembre-Dicembre 2012

Politica a Taurisano
E’ importante parlarne, nonostante tutto

Parlare di politica diventa a Taurisano, come in ogni altra parte d’Italia, sempre più difficile. Ormai è tempo di urlatori, impropriamente chiamati populisti, forse per esorcizzare i fantasmi di un più o meno passato prossimo. Ma a Taurisano la situazione è davvero paradossale.
Nel centrosinistra, uscito vincitore dalle Amministrative del 2011, che governa perciò il paese, si vive una situazione kafkiana. Già fin dall’esordio la Giunta si presentò divisa, neppure omogenea sulla posizione di centrosinistra, dato che l’Assessore Luana Calogero tenne a dire che lei si sentiva del centrodestra. Una volta sarebbe bastato a dire: signora, allora si accomodi fuori. Lo stesso Sindaco, non si capisce ancora da quale cilindro era uscito, dato che, per sua stessa ammissione, non aveva niente a che fare col Pd, che pure lo aveva candidato, non intese scegliere gli assessori d’accordo con gli altri della lista, arroccandosi nella legge che dice che la scelta degli assessori, appunto, spetta al sindaco. E, come se non bastasse, egli usò espressioni nei confronti di alcuni consiglieri delle precedenti giunte di centrosinistra non proprio amichevoli. Insomma la nuova Giunta si è proposta fin dall’inizio in discontinuità più che politica – ma pure politica! – di comportamenti riconducibili formalmente al galateo politico. Ora il gruppo si è ulteriormente disgregato con la fuoriuscita di Antonio Ciullo, mentre – si dice – altri avrebbero firmato una lettera per non si sa bene che cosa. Vero o non vero, una riserva di attendibilità in politica è d’obbligo. Sta di fatto che c’è una Giunta che amministra senza una precisa e concordata diritta via. Ma, come accade per tutti i sindaci, per un dato fisiologico, evidentemente, anche Di Seclì ha scelto il suo bastone d’appoggio, che è, ormai lo si è visto, la consulta giovanile, la Pro loco, la Protezione civile. Nessuna sorpresa, se si considera che lui viene da esperienze parrocchiali e di volontariato. Durerà? A Taurisano può pure accadere. In altre realtà, anche al Sindaco, il gruppo dirigente politico avrebbe già detto da un pezzo: signore, scenda, la corsa è finita. 
Quanto al centrodestra, la situazione è ancor più grave. Autoesclusosi dalle ultime elezioni amministrative, a tutt’oggi non è riuscito a riorganizzarsi in un modo qualsiasi. Alcuni rappresentanti del PdL, almeno quelli riconducibili alla componente di Forza Italia, sono rimasti scottati da quanto è accaduto nel 2011, quando, dopo aver lavorato per cinque anni per un progetto con un gruppo piuttosto affiatato di persone da proporre all’elettorato, si videro nelle ultime quarantott’ore  precedenti la scadenza della presentazione della lista imporre un progetto diverso. Ciò che provocò sconcerto, malumore e comportamenti autolesionistici, su cui probabilmente non si finirà mai di parlare. Sta di fatto, che, ragioni o torti a parte, oggi di riorganizzarsi con un PdL, che è in discussione di sopravvivenza perfino in campo nazionale, non ne vogliono sapere. Piuttosto – dicono – facciamo un’associazione politico-culturale, in modo da garantirci quell’autonomia di scelte che in passato non abbiamo avuto. Sì, ma quando si muovono per dare all’elettorato un punto di riferimento?
Decisamente più positiva è la condizione delle sinistre riunite: Rifondazione, Sel e Psi, che per l’assenza dalla competizione del centrodestra, hanno avuto nel 2011 un exploit elettorale notevole nella lista comune “Taurisano rinasce”, portando in Consiglio comunale cinque consiglieri. E’ un’occasione che difficilmente si ripeterà. Essi, però, non costituiscono un’azione politica organica e omogenea, salvo che per la questione di Piazza Castello, dove son riusciti a creare opinione. Per il resto interventi episodici, anche puntuali e importanti.
Al momento la geografia politica nel paese e nel consiglio comunale è confusa. Si dovrebbe tornare al confronto, che in genere aiuta a chiarire le posizioni e a suggerire comportamenti. (Gigi Montonato)


Pd – Primarie a Taurisano
Modesta l’affluenza: 324 votanti
134 Bersani – 61 Renzi – 127 Vendola – 2 Puppato – 0 Tabacci

E’ davvero difficile per i dirigenti locali di qualsiasi partito sollecitare, in questo momento storico, interesse e partecipazione alla vita politica attiva. Non solo alla base dei semplici simpatizzanti, ma anche agli stessi iscritti o, come si diceva una volta, ai “tesserati”.
I motivi per un disimpegno sono davvero tanti e, se in qualche momento ci piacerebbe dimenticarli, ci pensano le notizie dei telegiornali a ricordarcelo, vista la lunga serie di scandali che, in un modo o nell’altro, stanno interessando – con responsabilità diverse – praticamente quasi  tutti i partiti.
L’uso improprio ed illegittimo delle risorse derivanti dal finanziamento pubblico dei partiti che, val la pena di ricordarlo, un referendum popolare aveva qualche anno fa abrogato, insieme alla gestione, diciamo “personale e personalistica” del denaro assegnato ai vari gruppi consiliari a diversi livelli, sta portando l’opinione pubblica a generalizzare il proprio giudizio – negativo ogni giorno di più – sull’attuale classe politica, indipendentemente dal livello territoriale, nazionale, regionale o locale.
Nonostante questo clima, chi ha a cuore le sorti delle istituzioni, ormai ovunque agonizzanti, non può certo permettersi di abbandonarle a questa lenta sconfitta ed è per questo che l’appuntamento elettorale della prossima primavera può diventare (sempre se ci sarà messa a disposizione una nuova e più seria legge elettorale) una cartina al tornasole non solo delle aspettative della popolazione, ma costituirà anche un tentativo, forse l’ultimo, per ridare vigore alla democrazia (nel senso di governo del popolo) del nostro paese e tornare a riconoscere il primato della politica che, dopo 18 mesi di governo tecnico e dopo la sfiducia rimediata da tante personalità, non gode certo di buona salute. 
Molto prima dell’altro schieramento, il Centro Sinistra ha individuato nelle primarie una ulteriore forma di partecipazione del cittadino, protagonista così della scelta del leader che deve guidare la coalizione.
A Taurisano, il Partito Democratico insieme al Partito Socialista e SEL, con cui - in vista delle elezioni politiche - è stato sottoscritto l’accordo ITALIA BENE COMUNE, stanno cercando di riavviare un rapporto costruttivo con il proprio elettorato ed hanno aperto una sede, in corso Umberto I° al civico 160, per presentare il manifesto politico dei valori della coalizione e per consegnare – nei giorni di venerdì, sabato e domenica – il certificato elettorale a chi vorrà partecipare da protagonista alle primarie del prossimo 25 novembre.
Come previsto dal regolamento nazionale, viene chiesto un contributo alle spese organizzative di due euro. In virtù delle considerazioni di cui sopra, averlo raddoppiato rispetto a precedenti analoghe circostanze, è un’altra occasione sciupata. (Claudio Leuzzi)

Calcio, addio, a Taurisano
Scomparso, dopo ottant’anni, dalle cronache sportive
Più che la mancanza di soldi poté l’indifferenza

Per la prima volta, dopo ottant’anni, Taurisano non è presente nei campionati di calcio di nessuna categoria. Un evento che va ben oltre la crisi finanziaria che ha colpito aziende e singole persone. Dopo il ritiro di due anni fa del “Taurisano Calcio”, che pure aveva raggiunto negli ultimi anni in Campionato e in Coppa Italia traguardi importanti, quest’anno c’è stato il ritiro dal Campionato di Seconda categoria della squadra di Daniele Sabato e Piero Orlando.  Si registra purtroppo una caduta verticale di interesse e di sensibilità civica da parte in primis della pubblica amministrazione, che non ha saputo garantire un minimo di sostegno a chi da anni, con spirito di sacrificio, stava mantenendo accesa la fiamma dello sport a Taurisano. Piero Orlando aveva saputo prendere i ragazzi e portarli dalla terza alla seconda categoria e quest’anno avrebbe potuto anche ottenere il ripescaggio nella prima dopo il bel campionato dell’anno scorso. Un calcio, quello del duo Sabato-Orlando, assolutamente privo di qualsiasi aspetto venale, di pura passione agonistica. Più che per mancanza di soldi – si trattava di coprire le spese dello stadio comunale – si è trattato di mancanza  di volontà di sostenere la società e la squadra in un momento difficile.

Novità al salumificio Scarlino
Si separano i due fratelli: Attilio è amministratore unico,
Antonio è uscito dall’azienda e ha dato inizio ad una sua attività commerciale

Ora Attilio Scarlino, col suo 60 % di quote azionarie, dopo aver rilevato quelle del fratello Antonio, è l’Amministratore unico dell’azienda ereditata dal padre Tommaso, la “Scarlino Würstel”. Il restante 40 % è nelle mani in parti uguali delle sorelle. Antonio è uscito dall’azienda ed ha intrapreso una sua attività commerciale nel settore alimentare, per ora formaggi e salumi, in seguito ogni altro prodotto.
Disparità di vedute sulle strategie industriali alla base della separazione, ma anche necessità di ristrutturare e rilanciare l’azienda in presenza della crisi finanziaria e dei consumi che ha investito tutta l’Europa. La “Scarlino Würstel” resta solida in tutta la sua potenzialità produttiva e commerciale (ultimo fatturato 27 milioni di Euro).
Da parte sua Antonio, che in tutti questi anni ha curato la proiezione esterna dell’azienda, grazie anche alle cariche da lui ricoperte nelle istituzioni del settore e all’esperienza maturata – è tuttora vicepresidente di Confindustria di Lecce e presidente dei giovani imprenditori – ha ricominciato partendo dai locali della vecchia fabbrica del padre, da dove si era partiti circa quarant’anni fa.

Gravissimo atto d’intolleranza tra tifosi
Presa a sassate la sede dell’Inter Club dopo la partita Juventus-Inter

Un episodio inaudito di gravissima intolleranza si è verificato al termine della partita Juventus-Inter, giocata la sera di sabato, 3 novembre, e vinta dall’Inter per tre a uno. Alcuni giovanissimi tifosi juventini hanno scagliato delle pietre alla sede dell’Inter Club posta al primo piano all’angolo Corso Umberto I-Via Crispi. Una, attraverso la finestra, ha colpito il televisore appeso alla parete di fronte danneggiandolo. Un gesto che non trova giustificazione alcuna e che inserirlo tra gli sfottò e le ingiurie scambiati coi tifosi del Club Juventus, posto a meno di cinquanta metri da quello interista, significa volerlo inopportunamente minimizzarlo. Le pietre, lanciate verso la finestra, potevano colpire chiunque nell’affollata saletta dove si era appena conclusa la partita. Se non è accaduto niente di più grave è stata una vera fortuna. Bene hanno fatto comunque i dirigenti dei due club a circoscrivere il fattaccio, in considerazione anche dell’età dei ragazzi. Il gesto di distensione dovrebbe calmare gli animi e svelenire il tifo. Farebbero meglio comunque dirigenti e tifosi più anziani a vigilare di più sui tifosi più giovani e a non esasperare la rivalità con dichiarazioni a volte fin troppo disinvolte e irresponsabili.

Ancora cani ammazzati
Rolly e Lilli avvelenati. Sdegno e rabbia dei padroni

Nell’aprile scorso furono ammazzati tre cani che avevano eletto la Chiesa Madre, Corso Umberto e Piazza Castello per loro residenza. Furono trovati stecchiti per avvelenamento la mattina del 20 aprile dagli operatori ecologici. Il 17 settembre scorso due cagnolini, Rolly e Lilli, di proprietà della famiglia De Marco, alla periferia di Taurisano, sono stati trovati agonizzanti per avvelenamento. Addolorati e sdegnati per tanta malvagità i proprietari, che non sanno spiegarsi la ragione del crudele gesto.
Non si può tuttavia non rimarcare il problema dei cani randagi nel duplice risvolto dopo gli episodi di avvelenamento. Per un verso di cani in giro se ne vedono di meno, per un altro non si può non condannare le maniere spicce e incivili di chi, infastidito dalla loro presenza, si fa giustizia da sé avvelenandoli.

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