Da "Presenza Taurisanese", anno XXXI - N. 3 - Marzo 2013
La candidatura di tre taurisanesi
alle elezioni del 24-25 febbraio – Antonio Scarlino con la Scelta Civica di Monti, Ada
Alibrando con il Mir di Samorì e Salvatore Rocca con Rivoluzione Civile di
Ingroia – tutti e tre alla Camera, costituisce un osservatorio particolare per
un’analisi in chiave politica locale nella prospettiva delle future prove
elettorali amministrative.
Diciamo subito che in altri tempi
i tre candidati avrebbero fatto incetta di voti. Così non è stato nella
circostanza. La somma dei voti presi dai tre candidati arriva a 1.712 (26,95
%). Quelli che ha preso Grillo da solo sono 1.433 (22,55 %). Uno scarto di
appena 279 voti. Il paese si è spaesanizzato? Così sembrerebbe. In parte così è
stato.
Il risultato ci pone di fronte a
due dilemmi. Il primo: i tre candidati locali non hanno saputo condurre la
campagna elettorale sul territorio o l’elettorato locale ha resistito alle
sirene della solidarietà paesana? Il secondo: i voti presi dai partiti
tradizionali, Pdl e Pd, sono stati il frutto del lavoro svolto dai dirigenti
locali o la resistenza spontanea dell’elettorato di appartenenza? Evidentemente
valgono entrambe le ipotesi sia nel primo che nel secondo dilemma. Si tratta
comunque di dati che vanno contestualizzati e comparati.
Il Pd ha ottenuto 935 voti alla
Camera a fronte dei 2.166 del 2008, perdendo 18,05 punti in percentuale. Il Pdl
con 1.568 voti alla Camera, a fronte dei 3.250 del 2008, è calato del 24,5
%. Questi dati, in buona sostanza, sono
in linea con il trend nazionale dei due partiti, che li vede in calo. Ma,
mentre il Pd ha una struttura operativa locale di tutto rispetto (sezione,
direttivo, gruppo consiliare), il Pdl è privo di qualsiasi organizzazione e
tutto è affidato ai singoli rappresentanti. Solo negli ultimi giorni della
campagna elettorale sono stati aperti due comitati elettorali del Pdl in due
distinti punti del paese, uno in Piazza Castello e l’altro in Piazza Fontana.
Il dato del Pd autorizza a
pensare che il calo sia dovuto ad una campagna pro candidato locale Scarlino,
non intensissima ma significativa; mentre il calo del Pdl è più fisiologico
rapportato al calo nazionale, ma non alla tenuta regionale e qua e là nella
provincia, dove il partito ha retto bene alla sfida elettorale.
Lo sforzo fatto dal Pd pro
Scarlino – alcuni settori locali del Pd hanno manifestamente fatto propaganda
per lui – tendeva a premiare il suo coraggio nel cogliere un’opportunità
importante. Se l’esito della lista Monti fosse stato diverso, come in qualche
modo si sperava, per Scarlino sarebbe potuta arrivare l’elezione. Insomma, era
nelle cose. Questo non è accaduto perché la lista di Monti ha rischiato
addirittura di non superare la soglia di sbarramento. Per gli altri due candidati
si trattava di un impegno in prospettiva. Escluso che potessero essere
eletti.
Il fenomeno Grillo è sbattuto
sulle candidature locali come una palla di bowling
travolgendo i birilli. Ad un primo confronto con comuni della stessa dimensione
di Taurisano il voto a Grillo ha più o meno la stessa consistenza: 1.761 (27,55
%) a Ugento, 1.425 (29,32 %) a Ruffano, 1.703 (25,66 %) a Taviano. Dunque,
l’elettorato si è sintonizzato di più sul dibattito nazionale che non sulle
esigenze elettorali locali. Ma è anche vero che i tre candidati locali non
hanno saputo o non hanno potuto arrivare all’attenzione degli elettori. I loro
partiti erano per la prima volta sulla scena elettorale ed erano privi di
strutture e di mezzi di propaganda appropriati.
Quali indicazioni trarre dai
risultati elettorali in funzione locale? Le due novità – Antonio Scarlino e Ada
Alibrando – erano con due liste debuttanti, che potrebbero pure aver concluso
la loro esperienza politica nazionale. L’una e l’altra, infatti, sono uscite
per l’occasione delle elezioni anticipate. Non così per i due candidati, i
quali invece sembrano voler continuare l’esperienza politica. Antonio Scarlino,
imprenditore, commentando i risultati della Lista Monti, ha fatto capire che la
sua esperienza politica non è finita. «Per quanto mi riguarda – ha detto al
“Quotidiano” del 26 febbraio – questo è il punto di partenza di un
progetto di lungo periodo». Ada
Alibrando, avvocatessa giovane e brillante, nella circostanza della
presentazione della sua candidatura a Taurisano, disse che la sua avventura
politica sarebbe continuata anche dopo. Dunque due soggetti politici nuovi
potrebbero impegnarsi di qui a non molto con le prossime scadenze
amministrative. Per Taurisano è un segnale positivo. L’altro candidato,
Salvatore Rocca, è già sulla scena da diversi anni, benché anche la lista nella
quale si è candidato, “Rivoluzione Civile” di Ingroia, fosse al debutto e forse
alla fine.
Impossibile fare confronti con le
elezioni precedenti, sia con le Politiche del 2008, sia con le Amministrative
del 2011. Il quadro politico è decisamente sconvolto. E quanto è accaduto con
queste votazioni ha tutta l’aria di non essere qualcosa di passeggero.
Certo, i punti di continuità non
mancano. Il Pd è al governo cittadino con esponenti giovani e motivati, i quali
vorranno sicuramente continuare l’esperienza senza “grilli” per la testa. Il
Pdl o centrodestra che dir si voglia presenta uno scenario piuttosto liquido,
che però non è impossibile raccogliere
in un contenitore, magari una lista civica di nuova formazione. Ma qui i
“grilli” per la testa potrebbero averli, considerato che il partito non riesce
a darsi una struttura solida e quadri dirigenti qualificati e responsabili. Le
sinistre potrebbero trovare unità d’intenti e di organizzazione. Ma anch’esse
potrebbero avere “grilli” per la testa, non fosse altro che per una sorta di
naturale spontanea empatia verso forme politiche tra il protestatario e
l’anarcoide. Sarebbe auspicabile che trovassero però unità d’intenti e di organizzazione.
Sarebbe anche un contributo di chiarezza.
L’elemento di novità potrebbe
essere proprio la tentazione “Grillo”. L’opportunità di cavalcare questo
fenomeno troverà sicuramente qualcuno in paese, certo di poter raccogliere il
frutto di stagione, a creare di sana pianta il Movimento 5 Stelle. Sempre che
anche questo fenomeno non si sgonfi di qui a non molto, in omaggio al detto che
quanto più forte piove tanto più prima scampa.
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