Presenza Taurisanese
di maggio-giugno 2013
Su Taurisano e il Basso Salento minacce inquinamento
Coltivazioni danneggiate dalle piogge acide
Insisto nel pensare che su tutta
la zona del Basso Salento gravi una minaccia di inquinamento atmosferico. I
segnali sono evidenti. Quest’anno la coltivazione delle fave, che in genere ha
il suo momento topico nella prima metà di aprile, è stata stroncata da un
attacco misterioso di agenti atmosferici. Essi hanno impedito alle piante di
vegetare e di fruttificare. E’ accaduto dopo le piogge di marzo. Le piante
hanno perso la forza di crescere sane e diritte, si sono reclinate sul terreno,
mentre le fronde prendevano il colore di ruggine, i baccelli più grandi si
annerivano e i più piccoli avvizzivano sulla pianta.
La prova che a stroncare la
vegetazione delle fave sia stata la pioggia è giunta qualche settimana dopo.
Tra le 13,00 e le 14,00 di lunedì, 22 aprile, una pioggerellina, lenta e
continua, cadeva su Taurisano, formando strane pozzanghere con acqua mista a
formazioni di bollicine, come di schiuma. Sembrava che qualcuno avesse lavato
terrazze o spiazzi di casa, ma il fenomeno era esteso a più vie e zone del
paese; lo si vedeva dalle scie di leggera schiuma lasciate dalle auto. Il
fenomeno era ancor più apparente sotto i canali di gronda, dove con la caduta
dell’acqua si formavano piccole pozzanghere schiumose.
Tutto a posto, Arpa? L’Arpa è
l’agenzia regionale dell’ambiente. Ogni tanto ci rassicura che è tutto sotto
controllo. Probabilmente si sarà trattato di piogge acide. Sì, ma di che
natura, questa volta, l’acido? A tratti l’acqua delle pozzanghere appariva di
colore giallastro.
Casa Vanini – 22 aprile 2013
Giornata Mondiale della Terra col Sen. De Giuseppe e l’Avv. Amati
Presentato il libro di Roberto Gennaio “Titani”
Lunedì, 22 aprile, per il secondo
anno consecutivo l’Amministrazione di Taurisano ha voluto celebrare la Giornata Mondiale
della Terra. Una ricorrenza giunta in tutto il mondo alla sua 23ª edizione, ma
che nel Salento è stata introdotta solo di recente dalla Provincia su proposta
del Difensore Civico Sen. Giorgio De Giuseppe. L’incontro si è svolto in “Casa
Vanini”. Introdotta dai saluti del Sindaco Lucio Di Seclì e dell’Ass.
all’Ambiente Francesco Damiano, la serata ha registrato gli interventi del Sen.
De Giuseppe, che ha rivendicato la scelta della difesa del paesaggio
dall’industrializzazione selvaggia a Giuseppe Codacci Pisanelli, e dell’Avv.
Fabiano Amati, Consigliere Regionale e già Assessore Regionale ai Lavori Pubblici.
Il quale ha tenuto al distinguo tra paesaggio e ambiente, per sottolineare
l’importanza di conciliare entrambe le esigenze, che spesso si ignorano e
confliggono. In chiusura, la presentazione del libro di Roberto Gennaio Titani. Olivi monumentali del Salento
(Lecce, Grifo, 2012), con proiezione finale di un breve documentario commentato
sugli olivi più grandi e più longevi del Salento.
Tagliati i quattro esemplari di casuarina della Chiesa Madre
Urge una Commissione per salvaguardare i beni culturali del paese
che amministratori e tecnici non sanno tutelare
Li hanno tagliati così di prima
mattina, lunedì, 29 aprile, quattro colpi e via, come piante infestanti.
Quattro esemplari di casuarina (equisetifolia)
che da tempo immemorabile ornavano Corso Umberto nel tratto della Chiesa Madre.
Già li avevano sfregiati l’anno scorso, tagliando rami a casaccio, improvvisati
rimondatori. Avranno pensato: ora li facciamo più brutti, così il prossimo anno
non dispiacerà a nessuno se li eliminiamo del tutto. Così è stato. Che sia
dispiaciuto a qualcuno o a molti non so. L’Assessore ai Lavori Pubblici William
Maruccia, dopo le polemiche delle palme dell’anno scorso, ci disse che si
sarebbe prodigato a salvarli. Non è riuscito. Il Tribunale di Norimberga è
stato inflessibile: quegli alberi erano colpevoli di gravi crimini contro
l’umanità.
Eppure non erano i soliti pini
d’Aleppo, brutti a vedersi per la loro vegetazione irregolare e tortuosa, o
fastidiosi per sollevare la pavimentazione intorno; erano piante eleganti,
svettanti verso l’alto, col fogliame di un lucido verde scuro; probabilmente
erano secolari. Ne restano altri quattro esemplari in Corso Vanini, tre
all’interno del giardino Castriota Scanderbeg, uno vicino all’ingresso
dell’Ufficio Postale.
Ero ragazzino quando ogni anno,
retaggio fascista, si celebrava a scuola la “Festa degli alberi”. Come se ne
celebrano ancora oggi in tutta Italia, perché gli alberi sono la vita, danno
l’ombra, l’ossigeno, trattengono la pioggia, abbelliscono gli ambienti e via di
seguito anche con un po’ di retorica. A Milano, per volontà della pubblica
amministrazione, c’è l’obbligo di piantare un albero per ogni bambino che viene
al mondo. A Taurisano la festa agli alberi la facciamo ad ogni persona che
muore. Il mondo alla rovescia direbbe l’antropologo Bachtin.
In questo cazzo di paese nessuno
paga mai per niente. Due anni fa si concesse ad altro rimondatore di rimondare
i pini del Parco Giochi, in cambio, quale compenso, si sarebbe presa la legna.
Quei poveri pini, circa una ventina di esemplari giganteschi, furono
massacrati, seccarono dopo pochi mesi. Così il rimondatore si prese la legna
prima e dopo.
Quando si interviene su un bene
pubblico di particolare impatto paesaggistico, non si può affidare ciecamente
la decisione ad una singola persona. Va da sé che non è il caso di fare un
referendum per ogni panchina pubblica da togliere o da mettere – anche se anche
in questo i tecnici di Taurisano hanno dimostrato di non avere le idee molto
chiare – ma quando si tratta di modificare il paesaggio urbano, che appartiene
a tutti, quanto meno andrebbe interpellata una commissione creata ad hoc – che
però non si vuole creare! – tra cittadini di una certa cultura e di una certa
sensibilità. Ciò, lungi dal costituire uno strappo alla democrazia, sarebbe un
suo rafforzamento. Se lasciamo che un architetto, più che affezionato ai
paesaggi urbani surreali di De Chirico, ragionando de chirica sua, butti giù la Chiesa della Madonna della Strada per favorire la
viabilità o tolga la fontana monumentale perché gli appare brutta o ricorda un
certo passato, allora i cittadini legittimamente possono difendere
dall’ennesimo prepotente di turno ciò che appartiene a tutti. Dispiace
constatare che una giunta municipale composta da assessori giovani e motivati,
in materia hanno dimostrato una sovrana indifferenza. Quel che è accaduto con
Piazza Castello ne è la prova.
Politica e Amministrazione
Due anni di
Amministrazione Di Seclì
Messaggio del Sindaco
A due anni esatti dal mio insediamento a Sindaco di Taurisano, sento il
dovere di ringraziare i cittadini tutti per l’attestazione di solidarietà e di
fiducia che dimostrano nell’istituzione Comune, pur nelle vicissitudini che in
questi due anni hanno caratterizzato non sempre in maniera del tutto
soddisfacente l’andamento dell’Amministrazione Comunale. Le lungaggini dei
lavori in piazza Castello hanno causato non pochi disagi alla cittadinanza,
soprattutto per quanto riguarda la questione parcheggi, e di ciò chiediamo
ancora una volta scusa. Le difficoltà e gli imprevisti sono stati tanti. Man
mano che si è andati avanti nei lavori. si sono presentate nuove situazioni che
hanno richiesto attenzione e prudenza nel proseguire l’opera. E’ proprio vero
che “Se il Signore non costruisce la città, invano si affaticano i
costruttori.” Posso però dire con
soddisfazione che i lavori sono quasi del tutto ultimati e che a breve piazza Castello, cuore pulsante e vitale
della vita civile, sociale e politica della nostra città tornerà ad essere a disposizione dei
cittadini.
L’ulteriore perdurare e l’aggravarsi degli effetti negativi della
congiuntura economica hanno costretto il Comune a rigorose politiche di
contrazione della spesa, a individuare priorità di intervento e necessariamente
a sacrificare sostegni in quei settori meno rilevanti ma pur necessari per
mantenere coesi e vitali la comunità e il territorio. L’emergenza del lavoro e
quella della casa sono le questioni che più di altre potranno creare ulteriore
emarginazione e povertà e su di esse dovremo concentrare il nostro lavoro.
L’inerzia governativa, la pochezza dei mezzi a nostra disposizione e la
progressiva perdita di autonomia decisionale che le leggi di bilancio hanno
introdotto, ci consentono margini di incisività strettissimi, frustrando le
legittime aspettative dei cittadini e la
capacità degli amministratori, che pure, posso assicurare, essere oltremodo
solerti nei loro vari settori di intervento. Il Governo continua a non tenere
in minima considerazione le esigenze e le specificità delle autonomie locali e
considera il federalismo la panacea di tutti i mali. Nell’idea di federalismo
municipale che sta prendendo forma sono solo indicate le possibili fonti di
entrata ma le modalità di attribuzione e l’entità dei flussi finanziari restano
da definire e comunque non appaiono tali da poter garantire la necessaria
stabilità dei bilanci, condizione questa essenziale per qualsiasi
pianificazione. Per il 2013 nulla è dato sapere ed è facile immaginare che i
prossimi 3 anni saranno anni di grande confusione per la finanza locale e i
disagi per i dipendenti della pubblica amministrazione e cittadini saranno
significativi e inevitabili.
Mi auguro che il nuovo governo faccia uscire le amministrazioni locali
da questa situazione di limbo: indicazioni più precise sulla destinazione delle
risorse, meno incertezza di indirizzo, maggiore
rapidità nella realizzazione delle decisioni prese.
In un quadro così difficile ed instabile solo il confronto pacifico sui
problemi e la solidarietà tra i membri della comunità locale, oltre che quella
a livello nazionale ed internazionale potrà farci intravedere un futuro
migliore.
Concludendo questa esposizione sul secondo anno di mandato mi preme
ringraziare tutti coloro che hanno collaborato insieme in questo anno: i
dipendenti dell’ente, in numero ormai molto ridotto rispetto ad altre realtà
similari e tuttavia obbligati a dare risposte certe ed immediate alla
cittadinanza, i Consiglieri di opposizione e di maggioranza, i componenti della
Giunta insieme alle loro famiglie, anch’esse coinvolte nell’attività dei loro
famigliari e da ultimo i tanti cittadini e cittadine che ci hanno aiutato e
incoraggiato nel nostro lavoro. A tutti un sentito grazie.
Il
Sindaco
Lucio Di Seclì
Bacheca Pubblica
Il Caffè Italia tra le prime 30 pasticcerie-gelaterie della Puglia
Un’agenzia specializzata, la “Yes” ha stilato una graduatoria nazionale
Accade, se vogliamo, periodicamente
che nel Caffè Italia nelle vetrine
della pasticceria e della gelateria, facciano bella mostra di sé prodotti
nuovi, che incuriosiscono perfino gli avventori di più antica data, cui vien
sempre la voglia di assaggiare. Lo avranno fatto sicuramente gli esperti della
“Yes”, l’agenzia di advertising
(pubblicità commerciale) di Seregno (Milano), che ha effettuato una
ricognizione in tutta Italia per segnalare in una pubblicazione che sarà
distribuita dal “Corriere della Sera” le pasticcerie e le gelaterie più
importanti e affidabili per genuinità, fantasia, gusto e preparazione del
prodotto. Il Caffè Italia di Massimo
Protopapa è tra i primi trenta della Puglia. Un riconoscimento lusinghiero, che
invita il titolare ad insistere nella tradizione ereditata dal padre e dal
nonno, pasticceri e gelatieri da più di ottant’anni. Massimo peraltro si
aggiorna costantemente, andando a visitare mostre e fiere del dolce, che si
svolgono ogni anno in tutta Italia.
Specialità della casa è la
“conchiglia”, un dolce a strati: alla base il croccante, poi uno strato di
cioccolata, quindi le due valve di pasta sfoglia riempite di crema chantilly.
Luigi Preite Maestro del Lavoro
Insignito dell’onorificenza il 1° maggio a Bari
1° Maggio importante per Luigi
Preite di Taurisano. A Bari, nella sala di Ingegneria del Politecnico, è stato
insignito dell’onorificenza di “Maestro del Lavoro” del Presidente della
Repubblica. Il Premio è giunto per il lungo periodo di servizio presso il
Calzaturificio Filanto di Casarano, dove il Preite si è distinto per
professionalità e attaccamento al lavoro.
Alla cerimonia, presieduta dal
Prefetto di Bari Mario Tafaro, hanno partecipato il Prefetto di Lecce Giuliana
Perrotta, il Presidente del Consiglio Regionale Onofrio Introna, il Presidente
della Provincia di Bari Francesco Schittulli. Nel corso della cerimonia sono
state consegnate 64 stelle al merito per le sei
provincie pugliesi, con targa del Presidente della Repubblica.
Il Sindaco di Taurisano Lucio Di
Seclì, presente con una delegazione, ha detto che “la comunità taurisanese è
orgogliosa di festeggiare Luigi Preite, un professionista, che, con spirito di
sacrificio e dedizione esemplare, si è speso nel mondo del lavoro, raggiungendo
un traguardo che è esempio per le giovani generazioni di lavoratori”.
L’Assessore William Maruccia ha
sottolineato che “il dott. Luigi Preite con questo riconoscimento dà lustro al
nostro comune, un territorio che ha tutti i presupposti per poter emergere”.
L’Amministrazione comunale intende consegnare una targa ricordo al neo Maestro
del Lavoro e informare convenientemente la cittadinanza.
Devozione e letteratura popolare
Il cavaliermercante di Luigi
Di Seclì
Lo ha chiamato “Poema (in deche)”
con la sua originalità evocativa, linguistica e figurativa. L’autore ambisce ad
inventore della “deca”, una strofa di dieci versi sciolti e di diversa misura,
assolutamente privi di ritmo, coi primi due e gli ultimi due versi che hanno
rima baciata, la più popolare delle rime.
Il cavaliermercante di Luigi Di Seclì (Taurisano, Centro Stampa,
2013) è qualcosa che evoca i cantàri medievali o i cantastorie che si
aggiravano nelle nostre contrade fino agli anni Cinquanta del secolo scorso. La
storia rimanda all’XI secolo e narra la vicenda di Everardo De Nardi, mercante,
che, secondo la leggenda sulla via per la Madonna di Leuca (de finibus terrae), dopo varie peripezie giunge all’ingresso di un
bosco, attuale Taurisano, dove oggi sorge la cappella della Madonna della
Strada. Qui fu assalito dai briganti. Rivoltosi alla Vergine fu salvato dalla
sua apparizione, che mise in fuga i malfattori. Per riconoscenza fece costruire
una cappella e in dono alla Madonna offrì un cordone di oro lungo per cingere
la cappella. E’ la versione devozionale e popolare.
Il poema è suddiviso in sei
“canterellate” di diverso numero di strofe ciascuna, per un totale di 244
strofe, 2.440 versi. In alcun modo esse sono delle unità narrative. Il racconto
prosegue secondo il suo filo senza tener conto di strutturazione alcuna.
L’autore lo ha suddiviso in dieci “versi” con l’unico espediente delle due rime
baciate in apertura e in chiusura di deca. Il volumetto è riccamente illustrato
da disegni dello stesso autore, che accompagnano il racconto scritto con figure
dai tratti grafici molto approssimativi e naïf.
L’autore conferma con questa
singolare opera la sua creatività, la sua tenuta narrativa, ma anche la sua
ingenuità letteraria. La lingua è il suo solito idioletto, con parole inventate
o assemblate.
Furto al “Carducci”
La comunità scolastica risponde con la “Festa della Musica” del 18
maggio
Alla scuola Elementare “Carducci”
ignoti hanno forzato uno scaffale blindato e hanno portato via i soldi raccolti
per il viaggio di istruzione dei ragazzi, circa 9.300,00 Euro. La Comunità scolastica non si
è persa d’animo e ha subito organizzato una manifestazione, la “Festa della
Musica”, finalizzata alla raccolta di fondi per la scuola. “Certi che la Musica possa essere una
risposta di civiltà a gesti di grave inciviltà” ha detto il violinista Vittorio
Ciurlia, figlio dell’insegnante in pensione Stefanino, tra i collaboratori
della manifestazione.
Organizzata dall’Istituto
Comprensivo Polo 2 col patrocinio del Comune di Taurisano e in collaborazione
delle associazioni “Flauto Magico”, “Movimento Giovani Taurisanesi”, “Virtus
Taurisano”, la serata si è svolta sabato, 18 maggio, in Piazza Mercato, ed è
stata condotta da Ivan Bonetti, con grande concorso di pubblico.
Ricordando Luigi Crudo
Sabato, 25 maggio, alle ore
18,30, presso Casa Vanini, manifestazione in ricordo di Luigi Crudo. Interventi
di Marcella Leopizzi sul tema Luigi Crudo
studioso vaniniano; di Giuseppe Caramuscio su Memoria comunitaria e pietas famigliare: la continuità del ricordo
(2007-2013); di Francesco De Paola sul tema Zigzagando nel ‘500 di Terra d’Otranto.
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