Il Sindaco Lucio Di Seclì ha
ceduto ai ricatti dei dieci consiglieri del Pd. Venerdì, 14 febbraio, festa di
San Valentino, ha revocato la delega di assessore a Luana Calogero.
Le ragioni della revoca sono
chiare, inequivocabili: la
Calogero non è di centro-sinistra, anzi di recente con una
lettera ha dichiarato di appartenere al gruppo politico del Nuovo
Centro-destra. Un pretesto, bello e buono, visto che la Calogero ha sempre detto
di essere del centro-destra e addirittura l’anno scorso fu promotrice di un
comitato elettorale per raccogliere voti per il Pdl. Altro non può essere
imputato alla Calogero. Mai un giudizio negativo sui suoi colleghi di giunta,
mai un voto contro la maggioranza o difforme dalla maggioranza, salvo in alcuni
casi, come il registro delle coppie di fatto, per il quale ci furono altre
defezioni del Pd.
Dunque, la Calogero , pur avendo
operato bene come assessore in tutte le sedi e pur avendo osservato un comportamento
rispettoso e corretto nei confronti degli altri, è stata immolata sull’altare
del più cinico e prepotente interesse di partito. Il Sindaco Di Seclì, che in
altre circostanze ha rivendicato la sua libertà di decidere come riteneva più
opportuno, al di fuori da logiche e imposizioni di partito, nel quale peraltro
non si riconosceva e – da quanto si sa – continua a non riconoscersi, ha ceduto, contraddicendosi e
dimostrando che forse sarebbe stato più conveniente per tutti se fosse stato
più disponibile a trattare col partito fin dall’inizio.
Non so se ricorrano gli estremi
per impugnare l’atto di revoca. Ci sono stati altri casi in Italia in cui
l’assessore defenestrato si è fatto le sue ragioni in sede giudiziaria. Il
Sindaco Di Seclì ha più volte espresso formalmente giudizi estremamente
positivi sull’assessore, addirittura pochi giorni prima che gli revocasse la
delega.
Oggi il buon Lucio Di Seclì e i
bravi ragazzi del Pd si sono resi protagonisti di una storiaccia politica.
Qualcosa che offende anche la dignità delle singole persone e che manca di
rispetto al paese. Potranno fare salti mortali tutti, ma la lista che ha vinto
le elezioni tre anni fa era una lista civica, a forte orientamento di
centrosinistra ma civica e la
Calogero era stata sottratta alla lista di centrodestra come
altri erano stati sottratti in maniera spregiudicata alla lista del Psi-Sel. La
storia non si cancella come le scritte sui muri.
Ora tocca al Sindaco nominare il
nuovo assessore, che dovrà essere per forza donna, in barba alla più bella
Costituzione del mondo che non fa distinzione alcuna fra i cittadini. Chi sarà?
Il Sindaco deve stare attento,
perché se non accetterà la proposta del partito o se nominerà persona non
gradita al partito i dieci consiglieri, che su nessun altra questione sono
d’accordo tra di loro, si ricompatteranno per opporsi. Il vero obiettivo del
Pd, infatti, non è l’assessore tizio o caio, ma il Sindaco Di Seclì. E’
possibile che il mutato comportamento del Sindaco si risolva a tarallucci e
vino, in una scena di questo tipo. Il Sindaco chiede al nuovo segretario del
Pd: chi propone il partito? E alla risposta, il Sindaco esclami: mi hai letto
nel pensiero; anch’io avevo pensato a quella persona.
Se così non si svolgeranno le
cose, per l’Amministrazione comunale continuerà il purgatorio in questi due
anni che restano alla consigliatura. E dopo, chi s’è visto s’è visto!