Amministrazione comunale in crisi
Il gruppo Tim prende le distanze. Sussulti di dignità o calcoli politici?
Con una lettera al Sindaco
Raffaele Stasi tre qualificati membri della maggioranza, Gianluca D’Agostino,
Katia Seclì e Sonia Santoro, rispettivamente vice-sindaco, assessora alla cultura
e capogruppo consigliare di Taurisano in Movimento, se ne sono usciti e i due
assessori hanno rimesso le loro deleghe. Quali ragioni hanno spinto i tre, ad
un anno dal rinnovo del Consiglio Comunale, a prendere le distanze? I tre non
sono mai stati, nel corso di questi quattro anni, generosi di informazione
pubblica, in nessun senso e in nessun luogo, e se ne sono stati sempre zitti
zitti, obbedienti come scolaretti minacciati di espulsione dall’aula o di stare
inginocchiati coi sassolini sotto le ginocchia dietro la lavagna. Mai che
abbiano fatto trapelare qualche motivo di sofferenza, di dissenso, di
ribellione. Legittimamente avrebbero potuto farlo fin dall’indomani
dell’insediamento o forse anche da prima, nonostante gli inviti ricevuti dai
media ad informare i cittadini.
Ora, improvvisamente, una cascata
di accuse. Sentite, cittadini, sentite, quello che dicono nella loro lettera di
dimissioni del 30 maggio!
“Sono innumerevoli le motivazioni che ci hanno spinto ad assumere questa
difficile ma inevitabile decisione, a lungo ponderata nel corso dell’ultimo
anno. Un anno in cui è divenuto sempre più arduo riuscire a tenere una condotta
efficace ed efficiente, nella partecipazione attiva alla gestione
politico-amministrativa, e ciò a causa dell’atteggiamento autoritario,
dispotico e dittatoriale del sig. Sindaco che via via ci ha completamente
svuotati dei nostri ruoli e dei diritti e degli obblighi connessi al nostro
status”.
“In diverse e numerosissime
circostanze, il
Sindaco dinanzi a delle nostre legittime
richieste/proposte/reclami/osservazioni/sollecitazioni ci liquidava con il suo
categorico ‘Il Sindaco sono io! Decido tutto io!!’, rendendo nullo e vano il
concetto di gestione democratica della cosa pubblica”.
“Noi tre abbiamo comunque
ingerito bocconi amari e
sperato di essere fautori di quel cambiamento così tanto sbandierato in
campagna elettorale, per il bene della nostra amata città e per portare avanti,
con responsabilità, il mandato elettorale conferitoci dai nostri elettori.
Tuttavia ci siamo quotidianamente imbattuti in una lenta e inesorabile attività
di delegittimazione, operata dal Sindaco, nei nostri confronti”.
“A ciò si aggiunga la
mancanza di fiducia,
di cui ci ha resi destinatari: mancanza di fiducia nei nostri confronti, nei confronti
del nostro operato e delle nostre potenzialità, nonché la sua mancata volontà
di aprire un dialogo con noi e ascoltare i disagi più volte palesati, che poi
erano anche i disagi dei cittadini, di fasce della cittadinanza, di cui ci
facevamo portatori. Nell’ultimo anno abbiamo dovuto incassare, pesantemente e
pazientemente, una vera e propria mancanza di rispetto e di considerazione,
dapprima personale e poi politica”.
“Come
Movimento, nonché singolarmente, abbiamo più volte sollecitato [il Sindaco] a
instaurare un rapporto diretto con la cittadinanza, a programmare riunioni con
i cittadini, delegazioni di cittadini, associazioni, per ascoltare e recepire
le loro istanze, sulle diverse e varie tematiche, senza tuttavia ottenere
alcuna disponibilità da parte dello stesso”.
“Per
diverso tempo, con non poca sofferenza, siamo stati complici di una gestione
amministrativa che non potevamo, e non possiamo, condividere. Sono, ahimè,
caduti nel vuoto i nostri suggerimenti e le nostre proposte, e ciò ha reso, sempre
più profondo, lo scollamento tra noi ed il resto della maggioranza, una
maggioranza in cui non possiamo e non vogliamo più riconoscerci perché è venuta
meno la comunione di intenti nonché la fiducia e la stima reciproca”.
“Essere
amministratori responsabili vuol dire avere il coraggio e l’umiltà di fare un
passo indietro. Ed è quello che stiamo facendo noi ora. Lasciando questa
maggioranza per costituirci gruppo autonomo e indipendente. Ed è da questi
banchi che continueremo a portare avanti il nostro ruolo di consiglieri
comunali, avendo questa volta come punto di riferimento solo il bene della
nostra città e di tutta la comunità.”
“Con questa
difficile e sofferta scelta ci riprendiamo un po’ di quella dignità e serenità
che da tempo avevamo perso nel dover sottostare all’egemonia incondizionata e
indiscussa di un Sindaco che avocava a sé ogni potere e ogni decisione,
provocando di fatto ‘un suicidio dei cuori e delle intelligenze’ di chi, come
noi tre, ha creduto davvero e fino all’ultimo di poter essere degni
rappresentanti della comunità taurisanese”.
Ora, tutte le ragioni esposte da questi feriti
“nei cuori e nelle intelligenze”, le andiamo ripetendo da anni su “Presenza”.
Per quattro anni i suriferiti tre signori se ne sono fottuti dei cittadini. Ora
che sentono arrivare il redde rationem
con la scadenza del rinnovo del Consiglio (nel 2021) si cospargono il capo di
cenere e si dicono pentiti. – Non lo facciamo più. Da questo momento in poi
faremo i bravi, democratici e avveduti ragazzi – .
Ma che bravi! Sperate pure che la mamma dei fessi …con quel che segue.
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