Gigi Baglivo nel trigesimo della scomparsa
Vogliamo ricordare Gigi Baglivo, morto domenica 17 maggio, nel trigesimo della scomparsa. Aveva 78 anni, ma non sembrava avesse un’età, tanto la sua
figura sociale era proiettata su una stagione di interminabile giovinezza,
trascorsa con tanti altri amici più o meno coetanei. Capita che il tempo venga
quasi rimosso dalle nostre vite. Invece il tempo passa inesorabile e si porta
via tutto e te ne accorgi proprio quando ti sbatte in faccia la realtà di una
perdita affettiva. Non incontrarlo più in piazza o all’Associazione non sembra
vero. Non ci si vedeva ormai da tre mesi, chiusi nella quarantena per
l’epidemia. Anche questo ha fatto sembrare ancora più drastica la sua
scomparsa. E’ stato un personaggio, è stato la piazza in tutti i suoi aspetti,
lavoro, frequentazione, associazionismo, svago, amicizia, calcio, tifo,
politica, pubblica amministrazione. Aveva una visione gioiosa e serena della
vita. Non c’è stato evento che non lo abbia visto tra i protagonisti, un simbolo
in un’epoca per certi aspetti esaltante, che ha coperto gli anni
dall’adolescenza alla maturità. Altri di quella stagione, qualche anno in più,
qualche anno in meno, lo hanno preceduto. Era un geometra ed aveva lo studio in
due centralissimi locali di Corso Umberto I all’altezza di Piazza Castello.
Aveva un’impresa edile, che ha condotto fino a non molti anni fa. In gioventù
era stato un calciatore rapido ed estroso, anche per il suo fisico minuto e
scattante; giocava all’ala destra. I campionati migliori li aveva giocati nel
Poggiardo nella seconda metà degli anni Sessanta; poi nel Taurisano, dove ha fatto anche
l’allenatore. Tifosissimo dell’Inter. Consigliere comunale del Partito
repubblicano prima e poi della Democrazia cristiana, ha ricoperto anche la
carica di assessore.Lo ricordiamo con simpatia e con tanta tanta malinconia.
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