domenica 29 giugno 2014

Attilio Scarlino e i Taurisanesi: confronto a viso aperto

Attilio Scarlino e i Taurisanesi: confronto a viso aperto
L’Amministratore Unico del Salumificio Scarlino illustra le strategie dell’azienda
dopo la crisi dell’anno scorso in seguito alla morte dell’operaio Mario Orlando

In una affollatissima conferenza nell’ambito dei “Venerdì del Dibattito” di “Presenza Taurisanese” Attilio Scarlino, la sera del 27 giugno, nella Sala “Nowicki” di Casa Vanini a Taurisano, ha ricostruito le vicende del Salumificio dopo la disgrazia della morte il 30 agosto 2013 dell’operaio Mario Orlando.
Introdotto dal Direttore di “Presenza” Luigi Montonato, l’Amministratore Unico dell’azienda ha ripercorso con puntualità e precisione il travaglio suo personale e dell’azienda fino all’approdo in terra polacca, dove ha trovato la soluzione della crisi di produzione e di mercato. In seguito alla disgrazia la magistratura aveva fermato la produzione e poi messo sotto sequestro la macchina impastatrice dove era avvenuta la morte dell’operaio. Tutto questo, insieme agli arresti domiciliari dello Scarlino di circa 70 giorni, aveva portato l’azienda sull’orlo della chiusura.
Grazie allo spirito di intraprendenza e di sacrificio lo Scarlino si è messo a girare mezza Europa per trovare un partner che lo aiutasse a venir fuori dalla crisi. Lo ha trovato finalmente agli inizi di gennaio in Polonia. Con questo partner, che è un grosso imprenditore polacco, un allevatore di polli e produttore di insaccati, vicino a Cracovia, Scarlino ha realizzato un businnes plan  di 5 milioni per produrre Würstel di pollo. Un miracolo se si pensa che il nuovo sito produttivo del Salumificio Scarlino in terra polacca è stato realizzato in meno di quattro mesi.
Dunque non di delocalizzazione si tratta ma di espansione dell’imprenditore di Taurisano, che ha ribadito che si sente legato alla sua terra in nome anche dei sacrifici fatti dal padre Tommaso per realizzare il Salumificio. “Una scelta obbligata, quella polacca – ha precisato – ma indispensabile per garantire la continuità al sito produttivo locale”, dove si continua a produrre Würstel di maiale. Grazie a questa scelta, infatti, possono essere richiamati al lavoro la trentina di operai già messi in cassa integrazione nei momenti più critici.
Non sono mancati momenti di franco confronto con gli operai e i cittadini di Taurisano e soprattutto coi sistemi italiani in fatto di giustizia e di burocrazia. Sia l’una che l’altra finiscono spesso per danneggiare le aziende e il mondo imprenditoriale.
La presenza del Sindaco Lucio Di Seclì ha consentito di chiarire anche il rapporto tra l’istituzione e l’azienda nel momento della crisi seguita alla disgrazia della morte dell’operaio.      

Un confronto franco e aperto, che ha toccato momenti di commozione quando si è in qualche modo ricostruito l’incidente in cui trovò la morte l’operaio Orlando. “Una persona – ha detto Scarlino, ricordando anche la famiglia dello scomparso – buona e legata al lavoro”.

mercoledì 18 giugno 2014

PRESENZA TAURISANESE Giugno-Luglio 2014

PRESENZA TAURISANESE
Giugno-Luglio 2014

NOTE DI ATTUALITA’

Elezioni Europee – 25 maggio 2014
Minimo storico di affluenza a Taurisano: 31,31 %

A Taurisano per le Elezioni Europee del 25 maggio gli elettori iscritti erano 11.855 (5.834 maschi e 6.021 femmine. Hanno votato 3.712 elettori, il 31,31 %; 1.908 maschi e 1.804 femmine. Il minimo storico di affluenza. Primo il Pd con 1.324 voti (37,01 %), a seguire Forza Italia con 903 (25,24 %), il Movimento 5 Stelle con 899 (25,13 %), il Nuovo Centro-destra con 210 (5,87 %), la lista Tsipras con 96 (2,68 %), Fratelli d’Italia con 73 (2,04 %), i Verdi con 28  (0,78 %), Scelta Europea con 16 (0,45 %), Lega Nord con 12 (0,34 %), Italia dei Valori con 11 (0,31 %), Io cambio con 5 (0,14 %). 104 schede nulle, 31 bianche. La sezione con l’affluenza più alta la 12 (Edificio Vanini) col 37,61 %, quella con l’affluenza più bassa la 10 (Edificio Vanini) col 28,01 %. Questo il quadro.
Inattendibile qualsiasi analisi comparata con precedenti elezioni; e tuttavia qualche incerto segnale si può cogliere, confrontando le percentuali.
Il Centro-sinistra, che a Taurisano si riduce al Pd, ha votato compatto. Rispetto alle Politiche dell’anno scorso, dato riferito alla Camera, è aumentato in percentuale del 22,29; si tenga conto, però, che a quelle elezioni c’era il candidato locale Antonio Scarlino con Scelta Civica di Monti, che prese il 18,73 % prosciugando in gran parte dal Pd. Anche la sinistra, è stata compatta a votare la lista Tsipras (sinistra), che ha raccolto il grosso di Sel, che prese il 3,93 %.
Il Centro-destra, invece, è arrivato diviso. Per la prima consultazione elettorale dopo l’uscita di Alfano dal Pdl e la fondazione del Nuovo Centro-destra, le tre componenti del Pdl (Forza Italia, Nuovo Centro-destra e Fratelli d’Italia-An) insieme hanno raggiunto il 33,15 %, più 8.47 % rispetto alle Politiche del 2013. Si può dire che il Nuovo Centro-destra, che aveva nel Consigliere comunale, ex assessore Luana Calogero il suo riferimento locale, ha eroso l’elettorato che era del Msi-An, oggi  Fratelli d’Italia-An.
Il Movimento 5 Stelle, rispetto al voto dell’anno scorso, è aumentato di 2,58 punti in percentuale. Le sinistre-sinistre, Sel e comunisti vari, rispetto al voto dell’anno scorso sono calate. La somma delle percentuali relative a tutte le liste di sinistra (Tsipras, Verdi, Italia dei Valori) quest’anno ha raggiunto la percentuale di 3,77, a fronte del 4,45 (Sel, Partito di Alternativa Comunista, Partito Comunista dei Lavoratori).  
Quali indicazioni trarre da questi dati in chiave locale? Qui è ancora meno attendibile qualsiasi confronto col dato delle Amministrative del 2011, perché in quell’appuntamento elettorale non c’era il Centro-destra per la nota esclusione della sua lista. Si può dire tuttavia, ma con tutta la cautela del caso, che le 192 preferenze prese da Luana Calogero, candidata nella lista civica a trazione Pd “Insieme per Taurisano”, costituisca il suo elettorato, che in questa tornata elettorale per le Europee ha votato per il Nuovo Centro-destra, che è oggi il suo partito. Da questo punto di vista sembra che a non soffrire affatto della scarsa affluenza alle urne sia stata proprio lei. Il Nuovo Centro-destra, infatti, ha preso 210 voti, solo 18 in meno della Calogero delle Amministrative.
La prima vera prova per le nuove formazioni politiche a Taurisano saranno le Elezioni Amministrative del 2016, in particolare per il Movimento 5 Stelle e per la Calogero. Ma la situazione è talmente liquida che di qui a due anni – salvo che non si voti prima, ma nel 2015 si voterà per le Regionali – le cose potrebbero cambiare notevolmente.

*

I Taurisanesi e il voto dal 1983 al 2014

Comunali e Politiche del 26 giugno 1983                                      78,00  %
Europee del 17 giugno 1984                                                           63,95  %
Regionali e Provinciali del 12-13 maggio 1985                             76,09  %
Politiche del 14-15 giugno 1987                                                     73.71  %
Referendum dell’8-9 novembre 1987                                             36,87  %
Comunali del 29 maggio 1988                                                        75,91  %
Europee del 18 giugno 1989                                                           58,46  %
Regionali e Provinciali del 6-7 maggio 1990                                 70,02  %
Referendum del 3 giugno 1990                                                       39,40  %
Politiche del 5-6 aprile 1992                                                           69,51  %
Comunali del 7 giugno 1992                                                           72,00  %
Referendum del 18 aprile 1993                                                      48,60  %
Politiche del 27-28 di marzo 1994                                                 67,29  %
Comunali del 20 novembre 1994                                                   68,57  %
Regionali del 23 aprile 1995                                                          84,65  %
Provinciali del 23 aprile 1995 (5 candidati locali)                         90,31  %
Referendum dell’11 giugno 1995                                                  33,78  %
Politiche del 21 aprile 1996                                                           65,43  %
Referendum del 15 giugno 1997                                                   21,20  %
Comunali del 29 novembre 1998                                                  69,90  %
Provinciali del 13 giugno 1999 (6 candidati locali)                      56,56  %
Europee  del 13 giugno 1999                                                        58,45  %
Regionali del 16 aprile 2000                                                         61,87  %
Referendum del 21 maggio 2000                                                  18,12  %
Politiche e Comunali del 13 maggio 2001                                    70,60  %
Referendum del 7 ottobre 2001                                                    19,30  %
Provinciali ed Europee del 12-13 giugno 2004                            62,56  %
Regionali del 3-4 aprile 2005                                                       55,57  %
Referendum del 12-13 giugno 2005                                               7,96  %
Politiche del 9-10 aprile 2006                                                       76,73  %
Comunali del 28-29 maggio 2006                                                67,67  %
Politiche del 13-14 aprile 2008                                                    70,34  %
Provinciali del 6-7 giugno del 2009                                             51,17  %
Europee del 6-7 giugno 2009                                                       53,00  %
Regionali del 28-29 marzo del 2010                                            54,00  %
Comunali del 15-16 maggio 2011                                                53,79  %
Referendum del 12-13 giugno 2011                                             52,10  %
Politiche del 24-25 febbraio  2013                                               67,49  %
Europee del 25 maggio 2014                                                        31,31  %


Nessuna delocalizzazione della Scarlino
Conversazione con l’ Amministratore Unico dell’azienda Attilio Scarlino
«Le conseguenze della disgrazia dell’anno scorso richiedevano scelte obbligate e coraggiose per non soccombere e rilanciare l’azienda sul mercato»

In seguito alla morte, l’anno scorso, per incidente dell’operaio Mario Orlando la “Scarlino Würstel” precipitò nella bufera. Le conseguenze furono disastrose sul piano umano ed economico. L’azienda rischiò davvero di precipitare. Attilio Scarlino fu per diversi mesi agli arresti domiciliari. La linea più importante di produzione, legata all’impastatrice messa sotto sequestro dalla magistratura, fu interrotta dopo l’incidente e ancora oggi, a dieci mesi di distanza, è ferma. Questo ha comportato una serie di disagi sia a livello produttivo che commerciale e finanziario. Per fare fronte agli impegni di mercato, l’azienda dovette comprare macchinari sostitutivi e ricorrere a doppi turni di lavoro, senza però raggiungere la quantità di prodotto richiesta e finendo per andare in grave perdita. Un disastro finanziario a cui occorreva mettere fine e cercare di ripartire. Ora l’azienda pare abbia trovato la soluzione e quella che all’inizio era una scelta obbligata, l’impianto di un nuovo sito produttivo in Polonia, si sta rivelando una mossa importante per una nuova strategia industriale che vede l’azienda recuperare il terreno e rilanciare la sua sfida commerciale ai più agguerriti competitors del settore.     

Signor Scarlino, in che modo è riuscito a farcela?   

Sono stati mesi tremendi. Fermata dalla magistratura la linea principale di produzione, col sequestro dell’impastatrice in cui si era verificato l’incidente in cui morì il povero Mario, in un primo momento ho cercato di risolvere il deficit produttivo con nuovi macchinari e con doppi turni lavorativi; con risultati però non soddisfacenti. Praticamente abbiamo lavorato in perdita e abbiamo dovuto mettere in cassa integrazione una trentina di operai. Allora mi sono messo a girare l’Europa per cercare un partner industriale con cui supplire al deficit di produzione. Sono stato in Germania, in Austria, perfino in Bielorussia. In Polonia ho trovato finalmente un industriale del settore nei pressi di Cracovia, con cui ho fatto un businnes plan di 5 milioni di euro. Un nuovo piano industriale in piena regola. Abbiamo costruito su un suolo di sua proprietà un nuovo sito produttivo per la confezione di Würstel di pollo, materia prima fornita dal partner polacco, che ha una grande azienda di allevamento e produzione di pollame e di carni bianche. L’impianto, dopo soli quattro mesi dall’ideazione, ha già incominciato a produrre.

Allora nessuna delocalizzazione, come da qualche tempo si sentiva dire in paese?

Assolutamente no. La scelta del nuovo sito produttivo è stata obbligata per le ben note vicissitudini giudiziarie, che purtroppo ancora persistono, ma poi si è rivelata un’ottima scelta strategica. La buona riuscita dell’impresa in terra polacca garantisce la ripresa del sito produttivo locale. Se non ci fosse stata questa soluzione l’impianto di Taurisano avrebbe corso brutti rischi. La scelta estera è funzionale a quella locale. Gli operai lo sanno, se ne rendono conto, checché si pensi e si dica. Occorre anche entrare ormai in un nuovo ordine di idee: le cose si fanno dove è conveniente farle se non si vuole andare tutti a fallimento.

Quali sono le differenze tra il sito polacco e questo nostro di Taurisano sul piano produttivo e occupazionale?

Il sito polacco produce solo Würstel di pollo, anche per l’opportunità di avere in loco la materia prima; questo di Taurisano produce Würstel di maiale. Sul piano occupazionale cerchiamo di salvare l’occupazione e per quello che è possibile di incrementarla. I capisettore del sito produttivo polacco sono di Taurisano, lavoravano già qui da noi. In Polonia c’è anche mio figlio. 

Quali sono le prospettive?

Sono quelle a cui ogni imprenditore aspira. Vogliamo produrre di più e vincere la sfida commerciale con la concorrenza, che in Italia è assai forte.

Signor Scarlino, questa brutta storia sembra volgere alla fine, chi Le è stato vicino in questo lungo tormentato anno e chi sente di dover ringraziare?

A parte la mia famiglia, penso ai fornitori che mi hanno dato la massima fiducia senza mai farmi mancare quanto serviva all’azienda. Purtroppo sono pochi quelli che ti stanno vicini in certe situazioni, pochi quelli che si preoccupano che un’azienda sana possa andare in rovina.

E la Confindustria?

Quelli della Confindustria non hanno fatto assolutamente niente. Per questo me ne sono uscito.


A cura di Gigi Montonato

Lettera del Sindaco ai Dipendenti comunali

«Alleviate i disagi di una burocrazia che sta soffocando il cittadino»


Carissimi,
siamo all’inizio del 4° anno di mandato di questa Amministrazione Comunale.
In questa occasione sento vivo il desiderio di esprimere a tutti voi la mia riconoscenza per l’impegno con il quale svolgete a favore della nostra cittadinanza il vostro lavoro, che spesso diviene fatica a causa dell’enormità di adempimenti che giorno dopo giorno vedete aumentare, per le sempre più stringenti norme che creano un crescente disagio e non poche preoccupazioni nell’assolvimento dei vostri rispettivi compiti istituzionali.
Mi rendo perfettamente conto che la vostra capacità di iniziativa e il vostro impegno vengono a volte messi a dura prova da una serie di situazioni che minano la vostra serenità nel quotidiano lavoro, creando in ciascuno di voi motivi di turbamento.  Qualche volta mi è capitato di avvertire tale mancanza di serenità nel colloquio avuto con qualcuno di voi, che mi ha manifestato una sorta di insoddisfazione, un certo malessere per come vanno le cose. Ebbene, io vorrei che in questi momenti di sconforto e di sfiducia, ciascuno di voi prendesse atto della realtà e dimostrasse il proprio coraggio di aprirsi alla speranza e soprattutto prendesse atto della impossibilità di poter cambiare da soli lo stato delle cose. Solo interagendo e creando un clima di forte appartenenza e collaborazione tra voi, mettendo a frutto la vostra esperienza e la vostra capacità di iniziativa, sarà possibile sfuggire a questi momenti di sconcerto e di smarrimento che a volte prendono un po’ tutti noi.
Stiamo vivendo un periodo di crisi profonda di cui forse non abbiamo ancora avvertito appieno la gravità e che sta indebolendo la nostra fiducia nel futuro, nostro e delle nostre famiglie. Proprio in virtù di questo scoramento che la situazione di crisi ha provocato soprattutto tra le fasce più deboli della nostra cittadinanza, abbiamo il dovere di far percepire la vicinanza del nostro Comune alla gente, riservando alla stessa la vostra più larga accoglienza e il vostro prezioso aiuto, centuplicando i vostri sforzi per alleviare per quanto possibile i disagi di una burocrazia che sta soffocando il cittadino, ma anche il vostro lavoro, che stentate ad organizzare e programmare come vorreste.
Dal canto suo la componente politica si rende perfettamente conto della grave situazione in cui stiamo vivendo ed è perciò pronta a supportare con ogni mezzo i vostri sforzi tesi al funzionamento della macchina amministrativa; è però necessario che anche da parte di tutti voi siano attentamente valutate quelle che sono le esigenze che i nostri concittadini avanzano sotto forma di richiesta di servizi che hanno il sacrosanto diritto di ottenere e possibilmente nel minor tempo possibile.
Non mi resta che augurarvi un buon lavoro e una serenità che vi consenta di svolgerlo nel migliore dei modi, secondo le vostre più sentite aspettative e aspirazioni.

Taurisano,  maggio 2014

                                                                                                                                             Il Sindaco
                                                                              Lucio Di Seclì 

TAURISANO SOTT’OCCHIO

Servizi sociali: si cambia
Non più soldi ai bisognosi ma buoni spesa

Si chiama “Contributo di solidarietà” a sostegno delle famiglie in difficoltà. Fino ad ora l’Amministrazione Comunale aveva elargito aiuti in danaro a chi ne facesse richiesta, spesso sulla base di conoscenze dirette di persone o di situazioni di indigenza. Il nuovo Assessore ai Servizi Sociali Claudio Scordella, che ha preso il posto in Giunta di Luana Calogero, ha apportato in materia delle novità, facendo propria la proposta della Società Welfare Company, un operatore regionale, con la quale si attiva l’iniziativa economica e progettuale per la fornitura  di “Voucher” e la creazione di una rete di punti di distribuzione. In parole povere si tratta di titoli rilasciati a chi ne ha diritto per l’acquisto di beni di prima necessità, una spesa da un massimo di 450 euro ad un minimo di 150, secondo una graduatoria, cui si accede per richiesta formale. L’iniziativa partirà dal 1° luglio, dopo l’approvazione del bilancio di previsione e secondo lo stanziamento previsto.
Secondo l’Assessore Scordella gli elementi di miglioramento sono tanti ed evidenti. Primo: le persone che prima potevano spendere il contributo in denaro ricevuto in beni anche voluttuari ora sono obbligate a comprare beni di prima necessità previsti in una sorta di paniere. Secondo, in questo modo si favoriscono le attività commerciali coinvolte sul territorio, che in un momento di calo dei consumi possono permettersi una boccata d’ossigeno. Terzo, si mette un po’ di ordine in un settore particolarmente lasciato allo stato brado, con una graduatoria di bisognosi sulla base di alcuni parametri: nucleo famigliare, reddito non superiore alla soglia Isee di 5.000 euro. Quarto – ultimo ma non ultimo – impedire che l’amministratore pubblico coltivi con le elargizioni un’utenza elettorale che all’occasione risponde col voto.

Ordinanza del Sindaco
per un corretto smaltimento dei rifiuti
Previste multe da 25 a 620 euro

Con l’Ordinanza n. 24 del 22 maggio 2014 il Sindaco chiama al senso di responsabilità tutti i cittadini in materia di raccolta differenziata dei rifiuti. In specifico fa divieto:
- di abbandonare e depositare in modo incontrollato rifiuti di alcun genere;
- di gettare, versare o depositare in modo incontrollato sulle aree pubbliche e private di tutto il territorio comunale qualsiasi rifiuto;
- di depositare presso i cassonetti porta-rifiuti dislocati sul territorio comunale qualsiasi rifiuto;
- di esporre sacchi contenenti rifiuti o componenti degli stessi sulla via pubblica in giorni e in orari diversi da quelli stabiliti dal servizio di raccolta domiciliare.
Avverte che a partire dal 26 maggio 2014 è stata attivata su tutto il territorio comunale una procedura straordinaria per la verifica del corretto conferimento delle tipologie di rifiuti.
Ai trasgressori saranno comminate multe, a seconda della tipologia di violazione fatta, da 25 a 620 euro, oltre all’obbligo della rimozione dei rifiuti gettati o abbandonati in difformità dall’Ordinanza.
Si spera in tal modo non solo di conferire decoro urbano e ambientale, ma anche di evitare il pagamento dell’ecotassa per i comuni e quindi per i cittadini inadempienti secondo le indicazioni della Regione.

Prevenzione incendi
Stato di grave pericolosità dal 15 giugno al 15 settembre
Decreto del Presidente della Regione Puglia

Qui di seguito l’art. 1 del Decreto del Presidente della Regione Puglia n. 226 dell’8 aprile 2014, per dichiarare lo stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi nell’anno 2014:

«Nel periodo dal 15 giugno al 15 settembre 2014 è dichiarato lo stato di grave pericolosità per gli incendi per tutte le aree boscate, cespugliate, arborate e a pascolo della Regione Puglia, fatta salva la possibilità, in caso di necessità contingenti, di anticipare al 1 giugno e/o posticipare al 30 settembre lo stato di allertamento delle strutture operative.
Chiunque avvisti un incendio che interessi o minacci aree boscate, cespugliate, arborate e a pascolo comprese eventuali strutture e infrastrutture antropizzate poste all’interno delle predette aree, è tenuto a darne immediata comunicazione alle competenti Autorità locali riferendo ogni utile elemento territoriale per la corretta localizzazione dell’evento».

Con l’art. 2 si fa tassativo divieto di:

«- accendere fuochi di ogni genere;
- far brillare mine o usare esplosivi;
- usare apparecchi a fiamma o elettrici per tagliare metalli;
- usare motori, fornelli o inceneritori che producano faville o brace;
- tenere in esercizio fornaci, forni a legna, discariche pubbliche e private incontrollate;
- fumare, gettare fiammiferi, sigari o sigarette accese e compiere ogni altra operazione che possa creare comunque pericolo immediato o mediato di incendio;
- esercitare attività pirotecnica, accendere fuochi d’artificio, lanciare razzi di qualsiasi tipo e/o mongolfiere di carta, meglio note come lanterne volanti dotate di fiamme libere, nonché altri articoli pirotecnici;
- transitare e/o sostare con autoveicoli su viabilità non asfaltata all’interno di aree boscate;
- transitare con mezzi motorizzati fuori dalle strade statali, provinciali, comunali, private e vicinali, gravate dai servizi di pubblico passaggio, fatta eccezione per i mezzi di servizio e per le attività agro-silvo-pastorali nel rispetto delle norme e dei regolamenti vigenti;
- abbandonare rifiuti nei boschi e in discariche abusive».

Nei successivi articoli sono contemplati gli obblighi per gli Enti di gestione di infrastrutture e servizi (art. 3); per i titolari di attività ad alto rischio esplosivo (art. 4); per i titolari di fuochi pirotecnici e fiamme libere (art. 5); per i proprietari di campi di realizzare le fasce protettive prima di bruciare residui di mietitrebbiatura (art. 6), stoppie e vegetazione spontanea (artt. 7, 8, 9); sono indicati gli interventi di prevenzione negli oliveti e nei vigneti (art. 10).

«Gli Organi di Polizia Giudiziaria e gli Enti competenti in materia di ambiente devono segnalare situazioni di non conformità previste dagli Standard per il mantenimento delle buone condizioni vegetative come previsto dalla D.G.R. n. 1928 del 02/10/2012 con la quale la Giunta regionale ha attuato il D.M. n. 30125/2009 […] Le segnalazioni di non conformità dovranno essere corredate da un verbale di controllo come previsto dal citato Decreto Ministeriale» (art. 10).

Le sanzioni per i trasgressori sono fissate all’art. 16.   

Associazione Culturale “Pietre Vive”
Presentazione del libro di Paolo Vincenti Nero notte

Venerdì, 30 maggio 2014, alle ore 19,30, nella sala dell’Associazione Culturale “Pietre Vive” a Taurisano, Paolo Vincenti ha presentato il suo libro Nero netto. Romanza di Amore e Morte (Libellula Edizioni, Tricase). Sono intervenuti Luigina Paradiso, responsabile della Biblioteca Comunale di Gagliano del Capo; Mauro Ciardo, giornalista della “Gazzetta del Mezzogiorno”; il chitarrista Lucio Margiotta, che ha allietato la serata con interventi musicali.

1° Concorso nazionale di pittura “L’uomo e il mare”
2 agosto inaugurazione presso l’Associazione Culturale “Pietre Vive”

L’Associazione Culturale “Artisti e Navigatori” di Taurisano ha organizzato il 1° Concorso nazionale di pittura “L’uomo e il mare”. L’inaugurazione della mostra dei quadri in concorso è fissata al 2 agosto presso l’Associazione Culturale “Pietre Vive” in Corso Umberto I. n. 101 a Taurisano. Mostra e premiazione, agosto-settembre, presso la Masseria Didattica “Portovento”  a Torre San Giovanni, Lungo Lago Quinto Ennio.
Premi in palio: € 500,00 assegnato dalla Giuria Ufficiale, un cavalletto assegnato dalla Giuria Popolare.  

BROGLIACCIO TAURISANESE

A Giovanni Ciurlia il Premio “Il Galantuomo 2014”

Con questi versi: «IO / SONO un oscuro punto di nera indifferenza / su un chiaro foglio di blanda ottusità», Giovanni Ciurlia, ha vinto il 1° Premio del Concorso “Il Galantuomo 2014” promosso dall’Associazione di Volontariato “Don Di Nanni alias Li Scumbenati” di Lecce.
Tiziana Epifani, che per la Commissione ha firmato la motivazione, ha scritto: «IO, poche parole per una grande consapevolezza: ammettere di essere indifferenti nell’ottusità che circonda, è il primo passo per diventare da “oscuro punto” , un “brillante punto”; è il primo passo verso il vero cambiamento interiore che porterà luce eterna e Verità sorprendenti».
Giovanni Ciurlia ha 17 anni, frequenta il terzo anno al Tecnico Commerciale di Casarano ed è figlio di Fernando e Lara Di Seclì, nipote del Sindaco Lucio Di Seclì e della signora Leda Palma.

Lo stadio di Via Salvo D’Acquisto intitolato all’Ing. Luigi Perrotta


Lo Stadio Comunale di Via Salvo D’Acquisto sarà intitolato all’Ing. Luigi Perrotta, il Presidente del Taurisano in uno dei periodi più esaltanti del calcio taurisanese. Lo ha deciso l’Amministrazione Comunale. L’Ing. Perrotta, scomparso immaturamente qualche anno fa, divenne presidente dell’A.S. Taurisano il 1° luglio 1998 subentrando a Salvatore Pecone, il presidente che aveva appena vinto il campionato di Promozione. Dalla stagione 1998-99 per il Taurisano fu un susseguirsi di successi. Vinse la Coppa Italia Regionale battendo l’Ostuni; poi, dopo aver battuto il Matera e il Todi, eliminò il Sapri e si qualificò per la finale nazionale col Moncalieri, che purtroppo perdette. Ma soprattutto ci fu il salto nel Campionato Nazionale Dilettanti, la Serie D, stagione 1999-2000, nel corso della quale contese a lungo al Taranto il primato in classifica, chiudendo al quinto posto. Nel Campionato successivo, 2000-01, il Taurisano non riuscì ad evitare la retrocessione in  Eccellenza. Fu l’anno che l’Ing. Perrotta, dopo tre anni, lasciò la presidenza a Romeo Ancora. Furono anni, i suoi, di grande entusiasmo e coinvolgimento popolare. La sua gestione fu anche un esempio di passione e di saggezza, coadiuvato da collaboratori seri e motivati. Tornò per il Campionato 2003-04 come Direttore generale. «Non potevo rimanere lontano dal calcio – disse nella circostanza – ho passato anni troppo belli e perciò sono tornato». Morì il 18 marzo 2009; aveva 49 anni. Il suo ricordo negli ambienti calcistici del paese è rimasto vivo e ogni anno l’Inter Club di Taurisano – l’Inter era la squadra per la quale tifava – organizza un memorial con altri Inter Club della zona.

venerdì 14 marzo 2014

Presenza Taurisanese – Marzo 2014

Parla Luana Calogero “Colpevole di coerenza!”
“Consiglieri mai propositivi, mai attivi, mai presenti nella gestione amministrativa del paese compatti non su una questione di pubblico interesse ma sulla mia lapidazione”

Gentile Direttore, se ipotizzassi di scrivere un libro per raccontare l’esperienza politica che mi ha vista protagonista negli ultimi due anni e mezzo e quindi nell’ultima tornata elettorale che abbiamo avuto a Taurisano, probabilmente sceglierei di intitolarlo  “Colpevole di Coerenza”.
Non a caso le dico questo,  ma credo anzi che questo titolo racchiuda bene in due sole parole l’amara verità di una storia che sinceramente mi ha segnata profondamente, nel senso che questi due anni e mezzo per me hanno rappresentato un periodo molto intenso di novità, impegno, passione...ma anche di incertezze, disagi,  delusioni....tutte cose che sicuramente alla fine hanno  non di poco arricchito il mio bagaglio personale e culturale e quindi mi hanno in qualche maniera fatta crescere,  permettendomi così di percepire davanti ai miei occhi una realtà un tantino diversa da come me l’ero immaginata. Quindi, chiedo scusa per la premessa forse un po’ confusionaria, (ma che probabilmente rispecchia  appieno il mio attuale stato d’animo) e magari cercherò di spiegarle meglio con un racconto dei fatti, lasciando da parte le emozioni; fatti ed emozioni che purtroppo però costantemente ripercorro con la mente e che ripetutamente mi confermano questa mia forte perplessità e delusione.
Se mi permette dunque faccio una brevissima rispolverata di quanto accaduto a partire dal marzo  del  2011.
Ad un certo punto della mia vita, arrivata all’età di 35 anni, con un ambizioso progetto familiare già avviato, una situazione economica abbastanza serena, un lavoro indipendente che mi permetteva di potermi gestire autonomamente, l’energia e l’entusiasmo tipici della mia età...., decisi di prendere in considerazione l’idea di dedicare un po’ del mio tempo e della mia vita al mio paese,  nella sola prospettiva di poter dire domani a me stessa che, da madre convinta, ho provato a modo mio a contribuire responsabilmente a creare un futuro migliore per i giovani cittadini di domani. Quindi, da persona più vicina agli ideali di centrodestra,  perché più propensa al conservatorismo e meno al progressismo spropositato, mi avvicinai timidamente agli ambienti  del centrodestra taurisanese.  Conobbi quindi delle persone disponibili e ben accette ad una mia candidatura, ed iniziai a frequentare le loro assemblee, dando per scontato di poter contribuire nella creazione di un programma elettorale che potesse rispecchiare anche i miei ideali e i miei buoni propositi e, pensando di poter soprattutto dare la mia opinione sia riguardo alla figura di un candidato sindaco, sia riguardo  agli obiettivi dello stesso programma. In realtà,  però, capii  ben presto che quello non poteva essere il posto per me o quantomeno mi accorsi che la mia parola contava molto poco e quindi decisi di ritirare la mia candidatura anche perché nulla di ufficiale mi teneva legata a quella squadra. Quasi contestualmente, mi venne proposto di aderire invece ad una lista che presentava un candidato sindaco a mio avviso di grande valore e stima ed un programma elettorale di tutto rispetto per la mia Taurisano. Allettata quindi dall’estrema validità delle due uniche variabili che potevano e dovevano condizionare una mia scelta, accettai subito di aderire a quella lista civica che prendeva il nome di “Uniti per Taurisano”, dove insieme al Pd, c’erano componenti Indipendenti, Udc, Socialisti e IdV (per non parlare delle trattative, in corso fino all’ultimo minuto utile, anche con alcuni dei partiti minori di destra!!!), e dove era bellissimo respirare a pieni  polmoni quella preziosa aria di democrazia e di apertura mentale, dove diverse forze politiche e civili, erano unite da un solo importantissimo obbiettivo comune: <il bene del paese>, e dove il massimo  comun dominatore era rappresentato da <Lucio Di Seclì>.
Ricordo anche che l’allora Segretario <dr. Claudio Leuzzi>, da buon democratico,  propose addirittura di trovare una sede più adeguata per le riunioni , affinché  nessuno potesse sentirsi ospite a casa di un partito che non fosse il proprio. Magari questo può sembrarle un piccolo dettaglio, ma le assicuro che per me  rappresentò quel valore aggiunto e quella certezza di profondo rispetto che altrove non ero riuscita purtroppo a percepire....ci aggiunga poi la mia inesperienza e il mio forte entusiasmo...!
Così  Direttore,  io  convintamente  mi candidai, e tenendo fede al patto sottoscritto con la lista “Uniti per Taurisano” nonché  a quel desiderio di dare un mio personale contributo al paese, ho cercato fin da subito di amministrare anzitutto con coerenza, tant’è vero che sin dal primo consiglio comunale dichiarai ufficialmente la mia ideologia di centrodestra, e successivamente con trasparenza, responsabilità e  passione, convinta  o meglio illusa che fossero queste le cose di cui un assessore doveva principalmente curarsi nell’espletamento del proprio mandato. 
E ad affermare di aver operato in questo modo, non sono io, ...ma sono gli atti e i documenti anche recentissimi sottoscritti dal Sindaco Lucio Di Secli! Lo stesso sindaco che io insieme agli altri ho promosso in campagna elettorale, lo stesso sindaco che io più di altri ho difeso in questi anni, lo stesso sindaco che per un capriccio da parte del partito di maggioranza, è riuscito a revocarmi la delega di assessore senza poterla degnamente motivare, ma spiegando che per la prima volta in due anni e mezzo di governo,  il Pd si era presentato compatto...recapitando  un documento dove tutti i consiglieri chiedevano con forza le mie dimissioni o se necessario il mio defenestramento coatto. Pensi un po’,  Direttore, lo stupore che ho provato quando tra i sottoscrittori di quel documento, ho visto i nomi dei colleghi assessori (con cui pensavo aver condiviso molto di più che quattro delibere di giunta!), o peggio ancora quando mi sono resa conto che chi mi accusava di essere una minaccia per la stabilità della maggioranza , erano quei “consiglieri responsabili” (e sicuramente molto meno coerenti della sottoscritta!!!) mai propositivi, mai attivi, mai presenti nella gestione amministrativa del paese.
E mi perdoni se mi permetto di fare una considerazione molto personale, ma sinceramente trovo estremamente dequalificante per un gruppo politico, (che sia di destra o di sinistra) essere compatti per la prima volta in due anni e mezzo , non su una   questione riguardante l’interesse pubblico, ma la  “lapidazione” di un assessore  colpevole poi di cosa io ancora non l’ho capito.
Come si può far finta di cadere dalle nuvole quando sin dal primo momento io ho chiarito la mie posizioni e le mie tendenze politiche?
Quale “nuovo e non previsto assetto politico della coalizione di maggioranza” ha creato la mia ufficiale adesione al Ncd?  Perché i pregiudizi e gli interessi del Pd hanno prevalso sugli interessi della collettività? 
Eppure, solo qualche giorno fa abbiamo assistito alla formazione di un nuovo governo di larghe intese dove il neopresidente del Consiglio si propone di governare per il bene del paese fino al 2018, facendo appello, nel suo primo discorso al Senato della Repubblica, a valori come la coerenza , l’onestà , l’altruismo.
E allora mi chiedo...: come possiamo insegnare ai nostri figli valori come  la coerenza, l’onestà, l’altruismo, la diversità come occasione di arricchimento, se poi invece noi stessi non siamo in grado di metterli in pratica?
Come può immaginare, quindi, oggi la mia delusione è tanta... come tanta è la mia convinzione che sarebbe bastato molto poco a vedere le cose da un’ altra prospettiva, evitando così tutto questo a beneficio esclusivo della collettività.
Dal canto mio probabilmente ho fatto un gravissimo errore di valutazione, credendo che in un delicato periodo storico come quello che stiamo vivendo, avrebbe prevalso la responsabilità  e il senso di squadra all’insegna di quel rispetto che fin da subito mi era stato dimostrato ma che col tempo è risultato alquanto precario.
A questo punto,  concluderei confessandole di cuore che al di là di tutto, sono davvero molto contenta di aver avuto la possibilità  di  amministrare il mio paese. E’ stata per me una esperienza di crescita e di enorme arricchimento personale, e non posso non ringraziare tutti coloro che hanno veramente creduto in me, sostenendomi e premiandomi con  sincera fiducia. 
Per il futuro, che io ne faccia parte o meno, sono certa che la politica taurisanese debba trovare il coraggio e la forza di cambiare, di rinnovarsi e di mettersi al passo con le nuove esigenze e problematiche del paese. C’è  bisogno di una politica più  presente e vicina alla quotidianità del paese, c’è bisogno di una politica meno attenta agli interessi dei partiti e sopratutto c’è  bisogno di partiti che mettano da parte sterili fanatismi, lasciando il posto ad un nuovo positivo entusiasmo e ad una necessaria apertura a collaborazioni anche trasversali. Solo così migliaia di cittadini delusi, potranno non solo ritrovare quella fiducia perduta nei confronti delle istituzioni, ma  con tanto di spirito di responsabilità, potranno addirittura sentirsi parte attiva e imprescindibile nella gestione della cosa pubblica.
Infine, La saluto e saluto i suoi lettori con l’augurio più  sincero che dopo questo piccolo,  insignificante, e a detta di alcuni necessario resettaggio dell’esecutivo, si possa lavorare più e meglio di prima per il bene Sovrano dell’intera comunità.

                                       Luana Calogero

Salento terra di mafia? No, ma potrebbe…

La recente operazione “Tam Tam” della Polizia di Stato, con l’arresto di quindici soggetti, cinque di Taurisano, ha come scoperchiato una realtà salentina preoccupante. Il Procuratore Generale Cataldo Motta, soddisfatto dell’operato delle forze di polizia, di fronte alla recrudescenza del fenomeno malavitoso di così vaste proporzioni, si è detto non più sicuro di escludere che il Salento sia terra di mafia.
Quando parla un magistrato occorre sempre soppesare quello che dice, non solo e non tanto per quello che dice ma anche e soprattutto per quello che non dice ma che sa. L’allarme del Procuratore è importante. Giustamente è stato oggetto di valutazione critica da parte di opinionisti, politici, giornalisti, amministratori pubblici e privati, con valutazioni e commenti diversi.
Per quanto attiene la realtà di Taurisano, che ci riguarda da vicino, credo di poter dire che non è terra di mafia, ma potrebbe diventarlo. Abbiamo elementi per escluderlo oggi, elementi per paventarlo domani.
Tra la fine del 2013 e gli inizi di quest’anno si sono verificati a Taurisano fatti spiacevoli di varia illegalità e criminalità. In successione: il caso o i casi di concussione all’Ufficio Tecnico Comunale, lo spaccio di droga, le risse e i pestaggi, l’insorgere della criminalità organizzata benché solo agli inizi. Episodi e fenomeni tempestivamente rintuzzati dalla Polizia di Stato, diretta dal Vice-questore dr. Salvatore Federico. C’è da essere perciò preoccupati per un verso, ma rassicurati per un altro. Le istituzioni hanno funzionato, funzionano. Tanto ci autorizza a considerare l’allarme del Procuratore Motta, giusto in sé, esagerato per quanto ci riguarda.
A Taurisano abbiamo un formidabile codice per valutare se la mafia esiste o non esiste, un codice che ha la funzione della Stele di Rosetta, quella che consentì di interpretare i geroglifici perché recava una scritta in tre lingue: geroglifico, demotico e greco. Conoscendo il greco si poteva interpretare il resto. Sappiamo quanto la mafia abbia attinenza con i geroglifici. Voglio dire che essa lascia dove entra e da dove passa dei segni e dei simboli, dai quali è possibile accorgersi di ciò che succede nella società.
Ora a Taurisano la mafia l’abbiamo conosciuta, benché solo nella fase iniziale ma con segni evidenti e inconfondibili, tra gli anni Ottanta e i Novanta. Avendo conosciuto la mafia siamo in grado di dire se certi fatti di oggi sono o meno mafiosi. Quali erano i segni che inequivocabilmente attestavano che allora si trattava di mafia? Elenchiamoli nella loro tipologia.
1) Le istituzioni erano inquinate e non solo quelle politiche e amministrative; 2) i fenomeni di concussione-corruzione c’erano benché taciuti e percepiti come graziosi presenti; 3) le richieste estorsive di danaro, con intimidazioni, minacce e attentati erano continue; 4) nel tessuto sociale incominciava a prendere piede la tipica “giustizia” mafiosa del proteggere e dell’aggredire anche per piccoli episodi di vicinato o per vendette personali e famigliari, ossia incominciava a configurarsi come dato di costume, che è l’aspetto meno allarmante nell’immediato ma alla lunga più devastante e più difficile poi da estirpare. Si tratta di quattro elementi che combinandosi insieme formano un mix tendenzialmente mafioso. 
Di questi quattro segni oggi a Taurisano non ne ricorre alcuno se non quello della concussione-corruzione, non paragonabile peraltro al fenomeno degli anni Ottanta-Novanta. Le istituzioni sono vigili, forse non tutte allo stesso modo; ma in buona sostanza c’è da stare tranquilli.  
Il caso dell’Ufficio Tecnico Comunale, grave in sé, è poca cosa come fenomeno, anche perché oggi il Comune, come tutti gli altri in Italia, non dispone di somme importanti, realizza pochi lavori pubblici, insomma c’è poco da dare, da sottrarre, da spartire. Non ci sono soldi e dove non ci sono soldi è difficile che attecchisca la mafia. Il “caffè” da 500 o 1.000 euro, se solo di questo si tratta, è illegalità artigianale, piuttosto maldestra. Ciò non significa che non debba essere colpita chi ne ha praticato l’uso e che non si debbano ammonire tutti gli amministratori comunali che in successione non hanno saputo vigilare per impedire che tanto accadesse. Ma non sembra sufficiente per parlare di mafia.
Ci sono – e dopo quanto è accaduto non lo si può negare – fatti allarmanti di droga e di violenza, tanto più gravi quanto più in progress e riconducibili a fenomeni aggregativi, che in genere finiscono per dar vita ad associazioni mafiose, con segni distintivi di assistenzialismo mutualistico. Ci sono – e purtroppo sempre più frequenti – i furti nelle abitazioni, che avviliscono chi li subisce e creano sfiducia nella gente, ma si tratta di un fenomeno che poco o nulla ha a che fare con la mafia. 
L’appello ai singoli cittadini di aiutare le istituzioni a proteggere la società dal male mafioso non può che essere preso come un appello a fidarsi dello Stato. Non può essere inteso, invece, nel suo aspetto di intelligence, cioè di informazione e delazione. La società ha le sue leggi non scritte, che sono di urbanità, di rispetto, di cordialità, di pacifica convivenza. Se lo Stato funziona non c’è bisogno alcuno di trasformare i cittadini in agenti segreti quasi fossimo in una condizione di guerra civile, dove tutti si guardano con sospetto, pronti a carpire parole e gesti.
Ma chi viene preso di mira o in qualche modo colpito ha l’obbligo, morale e civile, di rivolgersi alla Polizia, ai Carabinieri, alle istituzioni dello Stato. Tacere non gli giova e soprattutto serve a far crescere il mostro malavitoso, che conviene sempre affrontare quando si presenta quasi come innocuo nella sua fase iniziale meno brutta e minacciosa.
Taurisano perciò accoglie l’appello del Procuratore Motta e ringrazia tutte le forze di polizia che operano sul territorio per l’impegno finora profuso con i risultati che conosciamo. Ma deve anche sentirsi coinvolta a tutti i livelli nella lotta al crimine e al malaffare, grosso o piccolo che sia, perché se oggi non si può dire che Taurisano sia terra di mafia, tale potrebbe diventare se certi fenomeni dovessero essere trascurati o tollerati per pigrizia, rassegnazione o quieto vivere, lasciandoli crescere e diventare qualcosa di molto più serio e pericoloso. 

Il Questore di Lecce in visita a Taurisano
Incontri al Comune e al Commissariato

Questore di Lecce da due mesi, il dr. Maiorano venerdì, 28 ottobre, ha voluto visitare il Comune e il Commissariato di Polizia di Taurisano, dopo aver fatto visita nella prima mattinata a Mons. Vito Angiuli vescovo di Ugento.
Accompagnato dal Vice-Questore dr. Salvatore Federico, dirigente del Commissariato di Taurisano, il Questore ha svolto la giornata taurisanese in due tappe. La prima al Comune, dove si è incontrato col Sindaco Lucio Di Seclì e con alcuni amministratori, dei quali ha ascoltato le criticità del paese, esposte dai consiglieri Rocca, Rosafio e Piscopo in relazione all’ordine pubblico. Ha visitato gli uffici del Comune, salutando e intrattenendosi con gli impiegati. La seconda al Commissariato di Polizia, per salutare quelli che con essenziale e affettuosa sintesi ha chiamato i “suoi uomini”.
Breve ma denso di spunti su cui riflettere il discorso del dr. Maiorano, che ha voluto ringraziare il Sindaco e l’Amministrazione per l’accoglienza. Ha tenuto a separare, anche in risposta a quanto gli era stato segnalato dagli amministratori comunali,  ciò di cui una comunità ha bisogno, che è tanto, da ciò che le istituzioni sono in grado realisticamente di fare, con le risorse di cui dispongono, che spesso non è abbastanza. Ma ha anche ricordato che è sbagliato pensare che lo Stato sia solo l’Istituzione che lo rappresenta, perché lo Stato siamo tutti ovunque si svolga la vita di ciascuno di noi, civile e professionale. E’ necessario – ha detto – che ci sia tra il Commissariato di Polizia e la popolazione sinergia, senza la quale non c’è Stato che tenga; ognuno con gli strumenti che una società ordinata consente: i cittadini osservando la legge e cercando di farla osservare; gli uomini dello Stato con gli strumenti propri dell’autorità giudiziaria per prevenire e reprimere. Ha raccomandato all’Amministrazione comunale di andare incontro alle persone e alle famiglie bisognose e sofferenti in un momento di crisi diffusa. 

Ma dietro una disponibilità conversativa di facile e immediata cordialità, il dr. Maiorano ha dimostrato anche uno spiccato senso della forma, di ciò che si può e si deve dire in una sede e di ciò che si può e si deve dire in un’altra. Alla nostra domanda, infatti, sulle ultime due operazioni di polizia e sulla recrudescenza del fenomeno malavitoso nel Salento, non ha risposto, ritenendo la domanda fuori “luogo” e fuori “tempo”, avendo già parlato di questo nel corso delle conferenze-stampa tenute a Lecce nei giorni scorsi. Come dire: garbo nei modi e fermezza nei contenuti. Ha promesso che a Taurisano ritornerà.       

sabato 15 febbraio 2014

Caso Calogero: scaricata dal Sindaco Di Seclì. Una brutta pagina di politica


Il Sindaco Lucio Di Seclì ha ceduto ai ricatti dei dieci consiglieri del Pd. Venerdì, 14 febbraio, festa di San Valentino, ha revocato la delega di assessore a Luana Calogero.
Le ragioni della revoca sono chiare, inequivocabili: la Calogero non è di centro-sinistra, anzi di recente con una lettera ha dichiarato di appartenere al gruppo politico del Nuovo Centro-destra. Un pretesto, bello e buono, visto che la Calogero ha sempre detto di essere del centro-destra e addirittura l’anno scorso fu promotrice di un comitato elettorale per raccogliere voti per il Pdl. Altro non può essere imputato alla Calogero. Mai un giudizio negativo sui suoi colleghi di giunta, mai un voto contro la maggioranza o difforme dalla maggioranza, salvo in alcuni casi, come il registro delle coppie di fatto, per il quale ci furono altre defezioni del Pd.
Dunque, la Calogero, pur avendo operato bene come assessore in tutte le sedi e pur avendo osservato un comportamento rispettoso e corretto nei confronti degli altri, è stata immolata sull’altare del più cinico e prepotente interesse di partito. Il Sindaco Di Seclì, che in altre circostanze ha rivendicato la sua libertà di decidere come riteneva più opportuno, al di fuori da logiche e imposizioni di partito, nel quale peraltro non si riconosceva e – da quanto si sa – continua a non  riconoscersi, ha ceduto, contraddicendosi e dimostrando che forse sarebbe stato più conveniente per tutti se fosse stato più disponibile a trattare col partito fin dall’inizio.
Non so se ricorrano gli estremi per impugnare l’atto di revoca. Ci sono stati altri casi in Italia in cui l’assessore defenestrato si è fatto le sue ragioni in sede giudiziaria. Il Sindaco Di Seclì ha più volte espresso formalmente giudizi estremamente positivi sull’assessore, addirittura pochi giorni prima che gli revocasse la delega.
Oggi il buon Lucio Di Seclì e i bravi ragazzi del Pd si sono resi protagonisti di una storiaccia politica. Qualcosa che offende anche la dignità delle singole persone e che manca di rispetto al paese. Potranno fare salti mortali tutti, ma la lista che ha vinto le elezioni tre anni fa era una lista civica, a forte orientamento di centrosinistra ma civica e la Calogero era stata sottratta alla lista di centrodestra come altri erano stati sottratti in maniera spregiudicata alla lista del Psi-Sel. La storia non si cancella come le scritte sui muri.
Ora tocca al Sindaco nominare il nuovo assessore, che dovrà essere per forza donna, in barba alla più bella Costituzione del mondo che non fa distinzione alcuna fra i cittadini. Chi sarà?
Il Sindaco deve stare attento, perché se non accetterà la proposta del partito o se nominerà persona non gradita al partito i dieci consiglieri, che su nessun altra questione sono d’accordo tra di loro, si ricompatteranno per opporsi. Il vero obiettivo del Pd, infatti, non è l’assessore tizio o caio, ma il Sindaco Di Seclì. E’ possibile che il mutato comportamento del Sindaco si risolva a tarallucci e vino, in una scena di questo tipo. Il Sindaco chiede al nuovo segretario del Pd: chi propone il partito? E alla risposta, il Sindaco esclami: mi hai letto nel pensiero; anch’io avevo pensato a quella persona.

Se così non si svolgeranno le cose, per l’Amministrazione comunale continuerà il purgatorio in questi due anni che restano alla consigliatura. E dopo, chi s’è visto s’è visto!

martedì 11 febbraio 2014

Caso Calogero: il vero obiettivo è il Sindaco Di Seclì


Ci sono profili di opacità nell'iniziativa presa dal gruppo consiliare del Pd nei confronti dell’Assessore ai Sevizi Sociali Luana Calogero, di cui si chiede l’estromissione dalla Giunta Di Seclì per aver formalizzato la sua adesione al Nuovo Centro-destra.
Giova ripercorrere brevemente il caso. La Calogero, notoriamente di destra, aderì nel 2011 alla lista civica “Uniti per Taurisano” con candidato sindaco Lucio Di Seclì, che non ebbe problemi a vincere anche per la sopraggiunta esclusione della lista di Centro-destra dalle elezioni.
Fin dall’insediamento in Consiglio la Calogero dichiarò di non poter fare parte del gruppo consiliare del Pd in quanto lei intendeva rappresentare il suo elettorato che era di centro-destra. Un gesto di chiarezza e di onestà politica fu preso per uno sproposito e provocò qualche mal di pancia nella compagine amministrativa, costituita da elementi del Pd, tranne il Consigliere Maruccia, socialista, che al Pd avrebbe aderito successivamente.
Ma le cose andarono avanti con la Calogero al suo posto, a cui il Sindaco aveva assegnato la delega ai Servizi Sociali. Formalmente il Pd non aveva appigli per contestarla.
Ma…ma…ma… le cose tra il Sindaco Di Seclì, mai stato del Pd e mai propenso ad entrarvi, e il Pd non andarono bene fin dall’inizio, fin dall’assegnazione delle deleghe assessorili. Lucio Di Seclì rivendicò il diritto, riconosciutogli dalla legge, di nominare i suoi assessori e respinse pressioni e condizionamenti, forse anche con qualche parola fuori posto. Se fece bene o se fece male sono punti di vista. Personalmente trovo che in politica bisogna sempre raggiungere dei compromessi – in senso buono! – e mai ignorare un certo galateo, non scritto ma radicato nei comportamenti di chi spontaneamente si propone o accetta di svolgere un ruolo di rappresentanza e di amministrazione.
Come rispondere all’indisponibilità del Sindaco a trattare? Il Pd, all’epoca guidato da Claudio Leuzzi, individuò nella posizione della Calogero il suo punto debole; e incominciò a sollevare il caso. La Calogero – si disse – non c’entra con un’Amministrazione che è di centro-sinistra! Era considerata una andata a deporre le uova nel nido di altri!
Ma era veramente di altri quel nido o non era stato fatto insieme da tutti? Dimenticavano i signori del Pd che neppure Lucio Di Seclì, il Sindaco, era del loro partito, che inizialmente neppure William Maruccia lo era e che la lista con cui avevano vinto le elezioni era civica. Si chiamava “Uniti per Taurisano”. Poi potevano essere in maggioranza del Pd o della Juventus o dell'Inter, non cambiava nulla. Unire vuol dire – cito dal primo dizionario della lingua italiana che mi cade sott’occhio - «mettere insieme due o tre elementi, in modo che costituiscano o appaiano un tutto unico» (Tullio De Mauro). Allora, uniti a chi quelli del Partito democratico? Forse dovrebbero chiederselo.
Non se lo chiedono perché lo sanno. La spiegazione, infatti, è un’altra; ed è talmente grande che bisogna essere ciechi per non andare a sbatterci il grugno. Quando si costituì la lista “Uniti per Taurisano” non si poteva sapere – ovvio! – che la lista del centro-destra sarebbe stata esclusa. Essa perciò si proponeva al paese come una lista politicamente integralista in cui stavano insieme figure del più ampio panorama politico e sociale. Lucio Di Seclì, rappresentante di prestigio della società civile, della competenza tecnica per essere stato per l’intera vita professionale ragioniere del comune, del volontariato per aver promosso numerose iniziative, molto vicino alla chiesa e con un bel seguito personale di amici e parenti. La Calogero, poi, donna volitiva e intelligente, rappresentava una certa destra e conferiva alla lista carattere composito con un profilo di alta competitività. Un vero capolavoro di Claudio Leuzzi e compagni, che avevano sottratto alla lista dei socialisti e di Sel alcuni altri elementi, fra cui il Maruccia. Potevano veramente dire all’elettorato: noi siamo tutto il meglio che c’è!
Poi le cose andarono diversamente. La lista del centro-destra fu esclusa, “Uniti per Taurisano” vinse facilmente e quelle presenze che inizialmente dovevano essere fattori di richiamo finirono per essere considerate piuttosto imbarazzanti.
Alla fine dell’anno scorso, in vista del congresso sezionale del Pd, Claudio Leuzzi ha lasciato la segreteria del partito. Quando sembrava che a succedergli fosse l’attuale vice-sindaco e Assessore alla Cultura Claudio Scordella, si riesumò Antonio Ciurlia, l’architetto ex/post comunista, che nelle passate amministrazioni di centro-sinistra, a guida Guidano, era stato assessore e in sintonia col Partito della Rifondazione comunista. Un segnale di forte discontinuità.
A questo punto il caso Calogero è stato risollevato formalmente con una lettera al Sindaco, in cui gli è stato imposto di cacciare la Calogero dalla giunta per avere la stessa ribadito, dopo tre anni, che era ed è di centrodestra.  E lo è stata, di centrodestra, non così per dire. Nelle elezioni politiche dell'anno scorso era nel comitato elettorale del Pdl.
Ma cosa pretendevano quelli del Pd, che la Calogero facesse finta di essere di centrosinistra? Che se ne stesse zitta? Che pescasse nel torbido? Ma si può pretendere un comportamento disonesto e ipocrita per la convenienza per di più degli altri? Probabilmente sì, perché in politica non è a tutti chiaro che la sincerità e la limpidezza sono valori.
Ora, è legittimo che in politica, mutata la situazione, si proceda a cambiare il resto. Oggi il Pd presume che, per la crisi che investe ancora il centrodestra, possa andare a nuove elezioni e vincere facilmente. Oltretutto si coltiva l’ipotesi che nella prospettiva del confronto bipolare a livello nazionale tutte le forze si coalizzino tanto a destra quanto a sinistra.
A Taurisano da un po’ di tempo si fanno prove in tal senso. E quelli del Pd tornano a trasformare la politica in un mattatoio morale, a legittimare per ragioni ideologiche e di schieramento persone fino a ieri impresentabili e a delegittimare le persone perbene di null’altro accusabili se non di appartenere ad altra formazione politica con l’aggravante di dirlo.  
Ma se, come è di tutta evidenza, il vero obiettivo è il Sindaco Di Seclì, il Pd farebbe bene a dirlo apertamente e ad assumersi la responsabilità di quanto è accaduto e accadrà in conseguenza dei suoi errori.